Variante Covid Arturo, quali sono i sintomi e cosa rischia l’Italia: la situazione è critica in India

di Redazione

Variante Covid Arturo, quali sono i sintomi e cosa rischia l’Italia: la situazione è critica in India

| sabato 01 Aprile 2023 - 23:11

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Variante Covid Arturo, quali sono i sintomi e cosa rischia l’Italia: la situazione è critica in India

Con la diminuzione dei casi di Covid in tutto il mondo, in tanti avevano sperato di non sentir più parlare di nuove varianti e ondate.

Purtroppo quel momento non è ancora arrivato. Ma, secondo gli scienziati, gli italiani possono stare per il momento moderatamente tranquilli nonostante l’ultima minaccia che arriva dall’India: la nuova variante Omicron che si chiama Arturo, come una delle stelle più luminose del firmamento. Il suo nome ufficiale è XBB.1.16, Arturo appunto e in India i contagi sono quadruplicati da febbraio 2023 quando questa ennesima variante di Omicron ha iniziato a circolare. L’allerta in Europa è ugualmente scattata.

Secondo i dati dell’Oms, citati da Repubblica, registrano negli ultimi 28 giorni quasi 3,6 milioni di nuovi casi di Covid e oltre 25 mila decessi, con una diminuzione rispettivamente del 27% e del 39% rispetto ai 28 giorni precedenti.

Variante Covid Arturo, quali sono i sintomi

Numeri che potrebbero comunque essere sottostimati per l’abbassamento della sorveglianza in tutto il mondo. Il trend in ribasso sembra comunque essere confermato anche dai dati sui ricoveri: le informazione raccolte su un campione di 42 Paesi mostrano che dal 20 febbraio al 19 marzo 2023 si è registrata una riduzione del 9% dei nuovi ricoveri e del 5% degli ingressi in Terapia intensiva.

In questo contesto arriva Arturo che è subito diventata l’osservato speciale dell’Oms. Si tratta di una ricombinante di BA.2.10.1 e BA.2.75 e condivide una mutazione (F486P) con XBB.1.5, a cui attualmente sono riconducibili il 45% delle sequenze depositate nel mondo.

Come le altre varianti più recenti ha imparato a eludere maggiormente le difese immunitarie manifestando un aumento della trasmissibilità e maggiore patogenicità. Al momento, riferisce l’Oms, Arturo è stata segnalata in 21 Paesi, ma nulla indica un aumento dei ricoveri, degli accessi in Terapia intensiva o dei decessi. Per il momento non ci sono evidenze che Arturo possa causare forme d’infezione più gravi. Ma l’allerta e l’invito alla cautela da parte delle autorità sanitarie resta.

Quali sono i sintomi di Arturo

Da quando Omicron ha iniziato a circolare, si sono moltiplicate le sue sottovarianti con grande rapidità. E i sintomi che generano sono simili: è stato appurato che Omicron e le varianti che l’hanno seguita colpiscono soprattutto le alte vie respiratorie, causando febbre, tosse e altri effetti assimilabili a uno stato influenza. Va fatta attenzione anche a mal di testa, affaticamento, sia lieve che grave, starnuti e mal di gola. I vaccini continuano ad essere ottimi dissuasori ma le Autorità restano con gli occhi aperti.

Massimo Ciccozzi, responsabile Unità di statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma è certo: “Non dobbiamo temere nuove ondate in Italia”. “La nuova variante Arturo è un argomento per scienziati da social o da bar – ha sottolineato

Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova -.

Nessuna variante Omicron ha finora aumentato patogenicità o gravità del Covid. Non lo sta facendo e non lo farà nemmeno Arturo”. Ma c’è anche chi la pensa diversamente: “È l’ennesima conferma dell’instabilità notevole del virus – ha spiegato Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano – Una caratteristica per certi versi perfida, che ha permesso al Covid di fare quello che ha fatto e che, temo, ancora continuerà a fare: creare nuove varianti in grado di schivare l’immunità e di mantenere alta la circolazione virale”.

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