“Si è sentito prima un forte boato e poi è venuto giù tutto”

di admin

“Si è sentito prima un forte boato e poi è venuto giù tutto”

| giovedì 25 Giugno 2020 - 18:02

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“Si è sentito prima un forte boato e poi è venuto giù tutto”

Cinque Terre – Val di Vara – C’erano almeno una mezza dozzina di barche alla fonda ai piedi del pendìo, quando una grossa quantità di rocce si è staccata dalla collina per piombare in mare. Ma tutte a debita distanza dalla costa e nessun bagnante sull’incantevole spiaggetta di Albana. Anche per questo il racconto è quello di un fenomeno naturale e non di una tragedia. Quando un rumore sordo e crescente ha spinto i bagnanti ad alzare gli occhi verso l’inevitabile, a quel punto, se ci fosse stato qualcuno in acqua a pochi metri dalla riva, non avrebbe avuto il tempo di reagire prima di essere travolto dalle tonnellate di materiale.

Siamo alle Rosse, zona all’interno del territorio di Porto Venere e a due passi dall’inizio delle Cinque Terre. Molto conosciute per le scogliere dal caratteristico colore acceso, donato dal ferro presente nelle rocce e per questo uno degli angoli preferiti dai diportisti. Poco prima delle 13.50 una frana ha interessato una larga porzione della parete. Una macchia color terra che ancora interrompe la vene bianche e rosse indica il punto dove stava lo spuntone di roccia che si è staccato per volare in mare, non lontano da alcune barche private che si stavano godendo una delle prime giornate di caldo prettamente estivo del 2020. (Continua…)

“Un’esplosione, come se ne sentono provenire dal Balipedio Cottrau. Mi sono girato e ho visto un intero costone precipitare giù”, racconta Antonio Melley che si trovava lì in quel momento. Aveva appena salpato l’ancora e acceso il motore per tornare verso la Spezia, ha preso in mano il telefono e ha scattato alcune foto. C’erano una decina di altri diportisti come lui, tutti hanno messo mano agli smatphone per documentare. Tutti quelli che hanno potuto.

“Le barche più vicine alla costa sono scomparse nella polvere – racconta Melley -, ma fortunatamente da subito mi sono reso conto che nessuna era stata investita. In cinquant’anni che frequento le Rosse, non ho mai visto niente del genere. La cosa impressionante è stato il boato iniziale, la tensione accumulata che si è liberata in una frazione di secondo. Ho visto cadere un grosso pezzo di roccia circondato da decine di pezzi più piccoli. Piccoli è relativo, perché io ero a diverse decine di metri e li ho scorti nitidamente”. (Continua…)

Fortuna che fossero poche le barche presenti, mentre nei fine settimana e a stagione avviata quello è un braccio di mare molto gettonato. Avvertita la sala operativa della Guardia Costiera della Spezia, sono state inviate in zona una motovedetta ed un battello veloce, dirottando anche un’ulteriore unità già in mare impegnata fino a quel momento nei controlli di sicurezza della balneazione. Gli uomini della Guardia Costiera si sono accertati prima di tutto che nessuno fosse rimasto coinvolto, provvedendo a far allontanare ulteriormente le unità da diporto.

Anche quelle che si stavano avvicinando proprio per vedere da vicino cosa fosse successo. Tragedia evitata in questo caso e d’altra parte già presa in considerazione dalle norme. L’ordinanza 187 del 13 agosto 1994 prevede che “lungo la fascia costiera del Circondario Marittimo della Spezia in corrispondenza di costoni rocciosi a picco sul mare, è vietata la sosta ed il transito di persone e unità navali entro la fascia di trenta metri dal piede del costone nonchè il divieto di ingresso nelle grotte marine”. Concetto ribadito dall’ordinanza di sicurezza balneare del 2014: “Nelle acque sottostanti le scogliere a picco del Circondario Marittimo della Spezia, la navigazione finalizzata all’ancoraggio sotto costa deve, comunque, essere effettuata con la massima attenzione a causa delle interdizioni dovute al pericolo di eventuali movimenti franosi, in ogni caso ad una idonea distanza di sicurezza non inferiore ai 30 metri”.

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