Scuole chiuse fino al 1° febbraio: la situazione regione per regione

di admin

Scuole chiuse fino al 1° febbraio: la situazione regione per regione

| giovedì 07 Gennaio 2021 - 18:07

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Scuole chiuse fino al 1° febbraio: la situazione regione per regione

Attenzione, articolo costantemente aggiornato e riportato da OrizzontrScuola.it. Il Consiglio dei Ministri del 4 gennaio ha dato il via libera al rientro in presenza al 50% per le scuole secondarie di secondo grado dal prossimo lunedì, 11 gennaio. Le Regioni decidono in ordine sparso. Dal 7 al 9 gennaio le lezioni si svolgeranno, invece, a distanza, con la didattica digitale. Per le studentesse e gli studenti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo (primarie e secondarie di primo grado) la ripresa avverrà, dal 7 gennaio, in presenza. Fin qui le disposizioni nazionali. Restano ferme le eventuali disposizioni adottate, con ordinanze territoriali, dalle singole Regioni.

Abruzzo: superiori in classe al 50% dall’11 gennaio. Basilicata: il presidente Vito Bardi sta valutando se far ripartire le attività in presenza dall’11 gennaio. Bolzano: in Alto Adige, dal 7 gennaio, gli studenti delle scuole superiori torneranno in presenza fino al 75% e con un minimo del 50%. Come è stato sottolineato, il limite del 75% può essere diversamente del modulato dal singolo istituto. Gli ingressi in classe saranno scaglionati. Calabria: Sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole superiori dal 7 al 31 gennaio. Per le scuole elementari e medie la sospensione è prevista, invece, dal 7 al 15 gennaio. (Continua..)

Campania: ritorno graduale, medie e superiori dal 25. Friuli Venezia Giulia: il governatore Massimiliano Fedriga ha firmato un’ordinanza che prevede il rinvio dell’apertura delle scuole superiori successivamente al 31 gennaio. Lazio: rientro superiori dall’11 gennaio. Liguria: primarie e medie rientrano in aula dal 7 gennaio, superiori dall’11. Lombardia: la Regione dovrebbe seguire la linea nazionale e quindi superiori in presenza dall’11 gennaio. Dal 7 rientrano a scuola infanzia e primo ciclo. Marche: la Regione ha deciso di tenere in Dad al 100% le scuole superiori fino al 31 gennaio. Molise: stop alle lezioni in presenza fino al 17 gennaio per le scuole primarie e secondarie di primo grado. In Dad fino al 17 gennaio anche le superiori. Piemonte: rientro a scuola il 7  gennaio per elementari e medie mentre per le scuole superiori  didattica a distanza al 100% fino al 16 gennaio. Pubblicata l’ordinanza.

Puglia: le scuole di ogni ordine e grado, dalle primarie alle superiori, saranno in Ddi, Didattica digitale integrata, sino a venerdì 15 gennaio 2021. Il governatore Emiliano ha chiarito l’ordinanza: dal 7 nessuno è obbligato ad andare a scuola, in presenza solo su richiesta. Sardegna: riapertura superiori in stand by, verso il posticipo al 18 gennaio o, più probabile, il 1° febbraio. Attesa ordinanza regionale. Sicilia: il Comitato tecnico scientifico regionale sarebbe intenzionato a chiedere provvedimenti più restrittivi, alla luce della crescita esponenziale di contagi in Sicilia e ad attendere sulla riapertura di tutte le scuole, comprese quelle primarie e secondarie di primo grado. Toscana: ritorno in classe per le superiori l’11 gennaio. (Continua..)

Trento: è confermato per giovedì 7 gennaio il ritorno in presenza al 50% degli studenti della scuola secondaria di secondo grado. Valle d’Aosta: superiori dall’11 gennaio, infanzia e primo ciclo istruzione dal 7 gennaio. Veneto: dal 7 al 31 gennaio dad per le superiori, pubblicata l’ordinanza del governatore Luca Zaia. Umbria: ipotesi Dad per le superiori fino a metà gennaio “Le Regioni riflettano bene sulle conseguenze per studenti e famiglie”, avverte la ministra Lucia Azzolina.

Critica per le decisioni di alcune Regioni di lasciare le scuole chiuse, la senatrice del M5s Bianca Laura Granato. “L’operazione portata avanti dai presidenti di regione è stata quella di dire sì a soldi in più, sì all’attivazione dei tracciamenti e a poteri straordinari per poi aspettare passivamente sulla riva del fiume l’impennata dei contagi per chiedere di rinviare nuovamente l’apertura”, afferma in una nota. Secondo la deputata del Partito democratico, Lucia Ciampi, le decisioni regionali vanno accettate, perché “le Regioni, che hanno una conoscenza territoriale approfondita e competenza in materia, siano gli enti preposti per valutare al meglio le misure da adottare”.

Per Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera è sconcertante “la rincorsa di ministri, consulenti, commissari e presidenti di regione a non riaprire la scuola”, soprattutto dopo i dati diffusi dall’Iss. Nel rapporto dell’Istituto superiore di sanità “Apertura delle scuole e andamento dei casi confermati di SARS-CoV-2: la situazione in Italia”, si legge infatti che nel periodo dal 31 agosto al 27 dicembre 2020 “si sono verificati in Italia 3.173 focolai in ambito scolastico che rappresentano il 2% del totale dei focolai segnalati a livello nazionale”. Secondo il coordinatore del Cts Agostino Miozzo ogni singola regione conosce i propri punti di forza e di debolezza, “quindi la responsabilità dei governatori è quella di decidere se il territorio è pronto o no ad accogliere i ragazzi all’interno delle scuole”.

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