Omicidio Lorys Stival, il doc su Rai2: il marito di Veronica Panarello ha ottenuto il divorzio

di Redazione

Omicidio Lorys Stival, il doc su Rai2: il marito di Veronica Panarello ha ottenuto il divorzio

| venerdì 03 Novembre 2023 - 10:43

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Omicidio Lorys Stival, il doc su Rai2: il marito di Veronica Panarello ha ottenuto il divorzio

Nel 2014, a Santa Croce Camerina, Veronica Panarello uccide il proprio figlio Lorys e ancora oggi, a distanza di nove anni, non ha risposto ad una delle prime domande che le fecero gli inquirenti e che poi le è stata fatta molte volte ancora: “Perché l’ha fatto?”.

A ricostruire il figlicidio senza movente che quasi un decennio fa sconvolse l’Italia intera è Stefano Nazzi (giornalista tra i più celebri e autorevoli autori di podcast di cronaca nera, ndr) nella seconda puntata della serie true crime “Delitti in famiglia” in onda su Rai2.

Stefano Nazzi (Foto da video)
Davide Stival e Veronica Panarello (Foto da video)

La scomparsa di Lorys Stival

La storia inizia il 29 novembre 2014, in un piccolo comune siciliano con poco più di 10mila abitanti in provincia di Ragusa. Qui vive una giovane coppia: Davide Stival, 29 anni, camionista, e Veronica Panarello, 26 anni, che si occupa della casa e dei figli, Diego e Lorys. Quest’ultimo ha 8 anni e frequenta la terza elementare.

Quel giorno dovrebbe essere a scuola ma all’uscita non c’è. Partono le ricerche non solo da parte delle forze dell’ordine. L’intero paese si mobilita. Il padre Davide si trova a Orte e, dopo aver appreso della scomparsa del figlio, si mette subito in viaggio verso la Sicilia. Il cadavere di Lorys Stival viene ritrovato nel pomeriggio in un terreno impervio, vicino a un canalone.

Lorys Stival (Foto da video)
Veronica Panarello (Foto da video)

Il medico legale: “I segni letali ce li aveva sul collo”

“Era come se il corpo fosse stato adagiato – racconta il vice questore Antonino Ciavola che all’epoca dirigeva la Squadra Mobile della Questura di Ragusa – Era vestito di tutto punto, aveva il giubbotto e il cappuccio che copriva il capo.

L’esame autoptico inizialmente ci dice con molta probabilità era morto per strangolamento e lì abbiamo compreso che non avevamo più una morte accidentale e che si trattava di un omicidio”. “Lorys aveva alcuni segni di cui uno, a livello del sopracciglio, era sicuramente dovuto alla caduta – spiega il medico legale Andrea Grande – C’era un segno escoriativo sul volto, vitale ma fino a un certo punto.

Ciò significa che il corpo è arrivato lì quando era quasi morto. E così sarà verificato anche per le lesioni che saranno rilevate all’interno della scatola cranica. I segni letali ce li aveva sul collo”.

Veronica Panarello chiede al marito di fare un altro figlio e di partire

Il capo della Squadra Mobile ascolta tutta la famiglia Stival. “Quando si tratta dell’omicidio di un bambino, la famiglia è la prima che devi indagare – sottolinea il vice questore Ciavola – La madre non riusciva a parlare.

Il padre in quel momento era come se fosse assente, era un ragazzo giovane totalmente travolto dal dolore della perdita del figlio”. Il comportamento di Veronica Panarello appare bizzarro sin da subito. “Dice due cose a Davide che lo lasciano esterrefatto: di fare subito un altro figlio per sostituire Lorys e di fare un viaggio”, racconta Daniele Scrofani, avvocato del padre della vittima.

Veronica Panarello dice agli inquirenti di aver accompagnato il figlio a scuola e poi qualcuno deve averlo preso e portato al canalone dove è stato ritrovato.

Davide Stival con il figlio Lorys (Foto da video)

La rispondenza tra le fascette e le lesioni sul collo del bambino

L’1 dicembre 2014, due giorni dopo il rinvenimento del corpo, alcune maestre vanno a casa Stival-Panarello per fare le condoglianze e in quel frangente Veronica fa una cosa che nessuno si aspetta sotto gli occhi della sorella Antonella.

“Guardando le maestre le vengono in mente delle fascette e dice che Lorys gliele aveva chieste per un lavoro da fare in classe”, racconta Antonella. Le maestre capiscono immediatamente che c’è qualcosa di strano perché non dovevano fare nessun esperimento.

Da qui la decisione di rivolgersi alla polizia. “Io ho collegato immediatamente le fascette alle immagini che avevo visto durante l’ispezione cadaverica sul collo del piccolo Lorys”, svela il vice questore Ciavola. “Ho visto le fascette e lì la cosa era abbastanza chiara. C’era una rispondenza totale con le lesioni sul collo”, gli fa eco il medico legale.

La sorella di Veronica Panarello: “Non le ho creduto dal primo istante”

Ad inchiodare Veronica Panarello facendo vacillare la sua versione sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private che mostrano che la giovane donna non ha accompagnato il figlio a scuola e che ha fatto un tragitto diverso rispetto a quello descritto agli inquirenti.

L’8 dicembre 2014, altamente sospettata di avere una responsabilità nella morte del figlio, Veronica Panarello viene prelevata da casa insieme al marito dalle forze dell’ordine. La mamma del piccolo Lorys viene interrogata per cinque ore al termine delle quali la Procura dispone il suo fermo.

La madre e la sorella si scagliano contro Veronica Panarello che viene insultata anche dagli altri detenuti. “Non le ho creduto dal primo istante e mi chiedo semprecome una madre possa fare questo a un figlio. Motivi non ce ne sono – afferma Antonella Panarello, sorella di Veronica – Portare il cognome Panarello è pesante.

Molto pesante. E’ pesante pure per i miei figli che non portano il mio cognome. Portare il cognome Panarello è la cosa più brutta che c’è da quando è successo tutto questo”.

La confessione parziale di Veronica Panarello: “L’ho gettato io lì”

Appena la moglie viene arrestata, Davide Stival decide di interrompere i rapporti con lei. Veronica Panarello scrive al marito delle lettere dal carcere in cui continua a professarsi innocente e parla di un complotto.

Durante un sopralluogo al canalone dove è stato ritrovato il corpo di Lorys, la donna crolla e dice: “L’ho gettato io, non so perché l’ho fatto. Lo sto ricordando ora. Quando l’ho gettato non credevo che ci fosse il vuoto perché non ho nemmeno guardato”. In buona sostanza, Veronica Panarello confessa di aver occultato il cadavere ma non di aver ucciso il figlio.

La donna chiede di andare a casa, gli inquirenti si aspettano che la confessione prosegua, che lei racconti, che ammetta. Veronica Panarello afferma che si è trattato di un incidente domestico: Lorys si sarebbe ucciso da solo, con le fascette. Ma gli inquirenti non le credono.

Il vice questore Antonino Ciavola e Veronica Panarello (Foto da video)
Davide Stival (Foto da video)

La madre di Lorys Stival tira in ballo il suocero: “Quella mattina era con me”

Veronica Panarello viene processata con il rito abbreviato condizionato da una perizia psichiatrica chiesta dal suo difensore. Agli psichiatri fa una rivelazione choc. “Quella mattina non ero sola, sono responsabile in parte anch’io ma anche qualcun altro”, rivela facendo il nome del suocero Andrea Stival con cui, stando al suo racconto, avrebbe avuto una relazione extraconiugale.

“Potrà dire che sono pazza, potrà dire tutto quello che vuole ma lui quella mattina era con me – sostiene – Lorys non è morto strangolato da una fascetta come tutti dicono, è morto strangolato da un cavo USB di un computer”.

La versione di Veronica Panarello viene smentita dal medico legale Andrea Grande. “Andrea Stival quella mattina non era in quella casa. E’ un fatto accertato dalle attività investigative”, sentenzia il vice questore Ciavola.

Andrea Stival (Foto da video)
Francesco Villardita, avvocato di Veronica Panarello (Foto da video)

La condanna a 30 anni

Veronica Panarello viene giudicata capace di intendere e di volere e il 5 luglio 2018 viene condannata a 30 anni. Lasciando l’aula dopo la lettura della sentenza, inveisce contro il suo suocero Andrea Stival.

“Sono passati nove anni e Davide ha cercato, anche per il bene del secondo bambino, di darsi una vita ordinata, regolata – svela Daniele Scrofani, avvocato del padre del piccolo Lorys – Ha cambiato lavoro, zona.

Sta cercando di dimenticare questa storia anche se non potrà mai dimenticarla”. Davide Stival ha chiesto e ottenuto il divorzio mentre era in corso il processo. Il Tribunale per i minori ha tolto a Veronica Panarello la responsabilità genitoriale sul secondogenito Diego.

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