Nuovo Divieto, arriva l’ufficialità: da domani c’è lo stop

di admin

Nuovo Divieto, arriva l’ufficialità: da domani c’è lo stop

| domenica 03 Gennaio 2021 - 20:17

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Nuovo Divieto, arriva l’ufficialità: da domani c’è lo stop

Dopo la sospensione decretata lo scorso novembre per la pandemia, tornano i blocchi antismog. Da domani non potranno più circolare, da lunedì a venerdì, dalle 8 alle 19, i veicoli per persone e merci diesel fino all’Euro 4, oltre che benzina, gpl e metano fino a Euro 0. Totale 250 mila veicoli e 97 autocarri.

E riparte il meccanismo dei semafori che fermerà anche altri veicoli al peggiorare della qualità dell’aria. I divieti si applicano nei Comuni dell’area metropolitana di Torino: il capoluogo, più Beinasco, Borgaro, Cambiano, Carmagnola, Caselle, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, La Loggia, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pianezza, Rivalta, Rivoli, San Mauro, Santena, Settimo, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano. (Continua..)

Visto il momento, sono previste esenzioni per il personale sanitario e le altre figure impegnate nella gestione della pandemia. Malgrado diversi sindaci abbiano chiesto di rivedere le limitazioni e qualcuno, vedi Nichelino, si dica pronto a non firmare le ordinanze, all’orizzonte, stavolta, non ci sono “sconti”.

«Non dipende né dai sindaci, né dalla Città Metropolitana. E anche la Regione non è completamente libera di muoversi – spiega Barbara Azzarà, consigliera delegata all’Ambiente della ex Provincia – L’Italia è sotto infrazione europea per l’inquinamento e anche l’ultima volta che la questione è stata portata ai tavoli dell’Ue è stato risposto che, visti gli sforamenti, non c’erano possibilità di deroghe». Quale sarebbe la strada per rivedere i blocchi? (Continua..)

«Una doppia interlocuzione tra Regioni e governo e tra governo e Unione Europea». Che al momento non sembra aver portato a niente. Resta un dubbio: i sindaci possono “sospendere” i blocchi, non firmando le ordinanze? «Formalmente si, ma prendendosi la responsabilità di quello che fanno: la vicenda non riguarda solo la mobilità, ma la salute pubblica.

E anche lo scorso novembre la Regione aveva dovuto chiedere l’ok al governo prima di procedere con la sospensione», spiega Azzarà. Cosa potrebbe succedere a chi non firma? «Difficile a dirsi. È possibile che nel momento in cui arriveranno ammende internazionali, per i Comuni che non hanno applicato le misure queste siano molto più alte».

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