Marco Carta, arriva la sentenza in corte d’appello

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Marco Carta, arriva la sentenza in corte d’appello

| mercoledì 07 Ottobre 2020 - 17:16

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Marco Carta, arriva la sentenza in corte d’appello

Marco Carta è stato assolto in appello per il furto delle magliette alla Rinascente di Milano. La richiesta di condanna della procura generale era stata di otto mesi di carcere. Il cantante ha affrontato il processo d’appello per la vicenda del furto di alcune magliette dai grandi magazzini La Rinascente di Milano.

Il cantante sardo, vincitore della trasmissione Amici e del Festival di Sanremo nel 2009, il 31 ottobre dello scorso anno era stato assolto dall’accusa di furto aggravato nel processo di primo grado. Il suo avvocato, Simone Ciro Giordano, in una memoria difensiva depositata oggi aveva evidenziato che la procura generale, nell’atto di appello, avrebbe.. (Continua…)

“omesso di valutare gli ulteriori elementi evidenziati dalla difesa e riportati in larga parte dal Tribunale, che dimostrano in maniera certa e non ipotetica l’assoluta estraneità, anche a titolo di concorso morale, del Carta rispetto alle condotte ascritte alla Muscas”.

L’amica che era con Marco si è assunta tutta la responsabilità del furto. Fabiana Muscas è l’amica 53enne del cantante che era assieme a lui a Milano lo scorso 31 maggio del 2019. Lei e Carta erano stati arrestati – e poi (Continua…)

subito rilasciati – all’uscita dai grandi magazzini di lusso a di fronte al Duomo, perché un addetto alla sicurezza aveva trovato nella borsa della donna sei magliette non pagate, per un valore di 1.200 euro. L’amica si è poi assunta tutta la responsabilità del furto: ha detto che voleva fare un regalo di compleanno al cantante,

che aveva compiuto da poco gli anni, e lo scorso 20 gennaio, dopo essere stata condannata a 12 mesi di servizi socialmente utili, era stata ammessa all’istituto della messa in prova. Marco Carta non era presente oggi in aula: era assente anche durante la sentenza di primo grado, dopo la quale tuttavia, apprendendo la notizia dell’assoluzione via telefono dal suo avvocato, era scoppiato in lacrime.

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