Gioele, l’ex Carabiniere Di Bello: ecco perché il piccolo era irriconoscibile

di admin

Gioele, l’ex Carabiniere Di Bello: ecco perché il piccolo era irriconoscibile

| mercoledì 19 Agosto 2020 - 19:43

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Gioele, l’ex Carabiniere Di Bello: ecco perché il piccolo era irriconoscibile

Quello che tutti temevano è avvenuto. Dopo giorni di ricerche incessanti che hanno visto l’impegno di decine di uomini, volontari e da questa mattina anche l’Esercito, il corpo del piccolo Gioele Mondello – figlio di Viviana Parisi – è stato rinvenuto, purtroppo senza vita.

È stato uno dei volontari, un carabiniere in congedo, impegnato nelle ricerche guidate stamane dal papà Daniele Mondello a fornire una segnalazione di resti trovati a poche centinaia di metri dal traliccio, nella stessa zona impervia in cui è stato trovato anche il corpo della mamma. Sul posto si sono recate le forze dell’ordine ed è stato allertato il procuratore di Patti, Angelo Cavallo. “Ci sono resti compatibili con un bambino di quella età” ha dichiarato il Procuratore spiegando che la certezza arriverà solo dagli esami medico legali sui resti anche se ci sono pochi dubbi. 

“Hanno trovato qualcosa ma non sappiamo cosa. Siamo qui in attesa di capire”, aveva detto la zia di Gioele negli attimi successivi alla segnalazione del volontario. La zona del ritrovamento, che era stata già battuta più volte dalle forze dell’ordine, è stata inibita all’ingresso dei giornalisti e della folla di volontari e curiosi.

Procuratore: “L’autopsia sarà eseguita a brevissimo”
“Procederemo con un primissimo riconoscimento mostrando oggetti ai familiari per conferma che appartenessero a Gioele” ha aggiunto il procuratore, tra gli oggetti si sono scarpette e brandelli di magliette. I resti del cadavere rinvenuti sono stati già portati via per gli esami medico legali tra la disperazione dei parenti del piccolo Gioele tra cui il nonno che si sono buttati sulla bara piangendo.

“Ora si procederà con gli accertamenti medico legali e la comparazione del dna. L’autopsia sarà eseguita a brevissimo” ha spiegato il Procuratore. Solo con la prova del dna infatti ci sarà  la conferma definitiva che si tratti di Gioele Mondello. Intanto le indagini proseguono per accertare quanto accaduto. “Siamo sempre stati convinti che il bambino si trovasse in questa zona, non possono dire se il posto in cui è stato ritrovato è il posto in cui è morto, questo ritrovamento escluderebbe la pista familiare ma restano altre piste aperte” ha spiegato lo stesso Cavallo.

Nelle zone dove è stato rinvenuto il corpicino martoriato del piccolo Gioele  “ci sono molti maiali neri inselvatichiti” che avrebbero potuto aggredirlo, lo ha rivelato l’ex carabiniere Giuseppe Di Bello. L’uomo che ha rivenuto i resti tra i boschi dopo essersi unito ai soccorritori per aiutare nelle ricerche conoscendo bene la zona. “Con la madre morta non credo che, di notte, il piccolo sia corso verso l’autostrada, dopo il trauma subito nell’incidente” ha spiegato l’uomo a Tgcom24.

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