Gioca con la figlia e il cagnolino in giardino: viene multato per 400 euro

di admin

Gioca con la figlia e il cagnolino in giardino: viene multato per 400 euro

| lunedì 13 Aprile 2020 - 07:04

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Gioca con la figlia e il cagnolino in giardino: viene multato per 400 euro

La denuncia di un papà di Torino: “Non ho violato regole, ero sotto casa: la polizia è arrivata chiamata da vicini”.

È andato a fare una passeggiata sotto casa con figlia e cane, i vicini hanno allertato le autorità e gli è stata fatta una multa di 400 euro. È quanto è accaduto ad un papà di Torino, Francesco Martelli che a Repubblica ha mostrato il verbale non firmato: “Una multa di 400 euro per essere a spasso con mia figlia e il cane mi pare davvero troppo. Anche perché non ho violato nessuna norma. (Continua…)

Avevo la mascherina, eravamo a distanza. Sono entrato in un posto dove non c’era nessun divieto di accesso. Non l’ho voluto fare, non ho voluto mettere la firma sotto una multa che reputo un abuso. Non solo nei confronti miei, ma di tutti quelli che sono stati multati con me”.
Come riporta Repubblica, Francesco ha criticato in particolare i modi degli agenti:

”‘Non vogliono sentire ragioni, né che ero a spasso con il cane e la bambina, ne che ero sotto casa, a 50 metri da casa, ne che ero entrato dall’altra parte, dove non c’era nessun nastro bianco e rozzo che vietava l’ingresso’. L’agente mi guarda e dice: ci hanno chiamato, dobbiamo fare i verbali. Poi faccia ricorso al prefetto. Non la paghi e faccia ricorso”. (Continua…)

Il papà ribadisce che non pagherà e farà ricorso, ma non capisce quale senso abbia la multa: “Solo perché i vicini chiamano, c’è qualcuno intollerante che non vuol vedere gente a spasso con i cani o con i bambini sotto casa, allora devono arrivare a fare le multe?.
Oltre a Francesco c’erano altre quattro persone, tutte con il cane, e “una coppia di ottantenni che stava buttando l’immondizia. Anche loro sono stati multati”.

Martelli avrebbe preferito che gli agenti si fossero limitati a consigliare di tornare a casa: “Non eravamo in giro in auto, non eravamo dall’altra parte della città, ma sotto casa. E facevamo cose permesse”.

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