Fase 2: Come saranno i funerali, i matrimoni ed i battesimi del domani?

di Angel Giusy

Fase 2: Come saranno i funerali, i matrimoni ed i battesimi del domani?

| sabato 18 Aprile 2020 - 22:13

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Fase 2: Come saranno i funerali, i matrimoni ed i battesimi del domani?

La Fase 2: Anche la CEI pensa alla fase 2. Il sottosegretario Cei don Ivan Maffeis rispondendo ad alcune domande dell’ANSA ha dichiarato che: “Con tutta l’attenzione richiesta dall’emergenza dobbiamo tornare ad ‘abitare’ la Chiesa, il Paese ne ha un profondo bisogno, c’è una domanda enorme e rispondere significa dare un contributo alla coesione sociale“.

E così si immaginano messe con volontari che garantiscano le distanze, battesimi, funerali e matrimoni con la presenza di familiari stretti e qualche incontro di comunità solo utilizzando gli appositi dispositivi di protezione. La Cei ha preparato un pacchetto di proposte mostrato questa settimana al governo per la fase 2 dell’emergenza Covid-19. Continua…

“Con tutta l’attenzione richiesta dall’emergenza dobbiamo tornare ad ‘abitare’ la Chiesa, il Paese ne ha un profondo bisogno; c’è una domanda enorme e rispondere significa dare un contributo alla coesione sociale”, dice all’ANSA il sottosegretario Cei don Ivan Maffeis.

“Sappiamo tutti che il 4 maggio – dice don Maffeis, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana – l’emergenza non sarà finita ma se aspettiamo che finisca l’emergenza possiamo mettere in soffitta per sempre la vita ecclesiale. Per questo chiediamo che ci venga riconosciuta la possibilità di riprendere; certamente senza sconti, sarebbe irresponsabile. Però noi chiediamo che venga data una risposta alle attese di tanta gente”. Continua…
“Non si torna indietro anche perché abbiamo dimostrato che si può celebrare in sicurezza”, spiega don Maffeis. Come anche restano aperte le chiese per la preghiera personale nel rispetto della distanza di almeno un metro. “Nel frattempo, e in vista della nuova fase che si aprirà dopo il 3 maggio, si è a lavoro a contatto con le Istituzioni governative, per definire un percorso meno condizionato all’accesso e alle celebrazioni liturgiche per i fedeli”.

“Una delle cose che ci sta più a cuore – sottolinea don Maffeis – è il congedo dei defunti. Non possiamo lasciare che una intera generazione, e i loro familiari, siano privati del conforto sacramentale e degli affetti, scomparendo dalla vita, e improvvisamente diventando invisibili. Ci deve essere la possibilità di celebrare i funerali, magari solo con i familiari stretti, non possiamo non essere vicino a chi soffre. Troppe persone stanno soffrendo perché la morte di un caro oggi è come un sequestro di persona, certo motivato ma dobbiamo farci carico di questo dolore dal punto di vista umano oltre che cristiano”.

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