Coronavirus, uno studio ammette che l’Italia non doveva riaprire. Ecco il motivo

di Angel Giusy

Coronavirus, uno studio ammette che l’Italia non doveva riaprire. Ecco il motivo

| martedì 05 Maggio 2020 - 20:04

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Coronavirus, uno studio ammette che l’Italia non doveva riaprire. Ecco il motivo

Purtroppo, c’è il grande rischio che dopo una seconda ondata di contagi da covid-19 in Italia. E’ il risultato dello studio condotto direttamente dall’ospedale generale cinese di Pechino che come obiettivo aveva quello di capire come mai in Italia i morti e i contagiati sono stati più numerosi in confronto alla provincia di Hunan.

E’ stato pubblicato sulla rivista Frontiers in Medicine, che i diversi ricercatori in diverse modalità di un intervento da parte del governo rigoroso e immediato. Secondo alcuni esperti cinesi c’è il rischio concreto che ci possa essere una seconda ondata di epidemia: “Sebbene le due zone (provincia di Hunan e Italia) abbiano una popolazione simile, – si legge nello studio del Coronavirus Resource Center dell’Università Johns Hopkins – di circa 60-70 milioni di persone. Continua…

La diffusione del virus è avvenuta in maniera nettamente diversa: la penisola italiana si colloca al terzo posto tra le aree più colpite e in quanto al numero di decessi è seconda solo agli Stati Uniti, mentre a Hunan sono stati confermati poco più di mille casi”.

“È importante sottolineare che nelle situazioni reali la velocità di trasmissione può essere influenzata da diversi fattori, come la protezione personale, l’isolamento sociale e il blocco delle città”, Ha fatto sapere uno degli scienziati di Pechino: Secondo il modello esteso Sir, a Hunan dovrebbero essere 3.369 i casi totali, e i contagi a zero sarebbero avvenuti il 3 marzo, mentre in Italia sarebbero circa 182.051 le infezioni attese, con una data di fine epidemia intorno al 6 agosto”. Continua…

“Le ragioni di tale disparità potrebbero essere dovute a diversi fattori, primo tra tutti la mancata tempestività nell’attuazione delle misure di prevenzione in Italia. È importante sottolineare che nelle situazioni reali la velocità di trasmissione può essere influenzata da diversi fattori, come la protezione personale, l’isolamento sociale e il blocco delle città”.

E ancora ha spiegato anche come: “Il Governo italiano ha annunciato che le misure di quarantena saranno allentate dal 4 maggio, ben tre mesi prima di quanto consiglia il modello SIR. Siamo convinti che sia troppo presto”,

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