Coronavirus, stop al test sul vaccino: “Reazione anomala”. Cosa è successo

di admin

Coronavirus, stop al test sul vaccino: “Reazione anomala”. Cosa è successo

| mercoledì 09 Settembre 2020 - 11:43

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Coronavirus, stop al test sul vaccino: “Reazione anomala”. Cosa è successo

Notizia certificata e riportata da Il Corriere della Sera. L’azienda farmaceutica AstraZeneca ha sospeso momentaneamente tutti i test clinici sul vaccino contro il Coronavirus, che sta sviluppando in collaborazione con l’Università di Oxford e l’Irbm di Pomezia, dopo che uno dei partecipanti alla sperimentazione ha accusato una seria potenziale reazione avversa. Secondo AstraZeneca di tratta di “un’azione di routine” che si verifica ogni volta che c’è una potenziale reazione inspiegata in uno dei test e che consente “di indagare e assicurare allo stesso tempo il mantenimento dell’integrità del processo dei test”.

“Si è presentato un quadro clinico avverso in uno solo dei 50 mila soggetti volontari su cui il vaccino è stato testato – ha spiegato Piero di Lorenzo, ad dell’istituto di ricerca Irbm di Pomezia – la multinazionale ha deciso di sospendere temporaneamente la sperimentazione in nuovi soggetti mentre continua il monitoraggio degli altri volontari”. Lo stop temporaneo consente al colosso farmaceutico di esaminare il caso e rivedere i dati sulla sicurezza. “Il nostro processo standard di revisione dei test ha fatto scattare una pausa – ha dichiarato un portavoce di AstraZeneca – nei test si possono verificare per caso più ampie reazioni ma devono essere valutate indipendemente con attenzione”. Il colosso farmaceutico con l’annuncio della sospensione ha perso il 6% a Wall Street. (Continua…)

Non è inconsueta per i test clinici una sospensione. Ma lo sviluppo del vaccino del coronavirus è tra i più sotto osservazione della storia e qualsiasi segnale che arriva dai test è vagliato con particolare attenzione. Anche se il vaccino di AstraZeneca fosse alla fine approvato, questa battuta d’arresto potrebbe tradursi in timori sul suo uso. I dati iniziali sui test sono apparsi molto promettenti, con il vaccino in grado di produrre una robusta risposta immunitaria  e solo deboli effetti collaterali. Lo scorso mese l’azienda ha reclutato circa 30 mila persone negli Usa per portare avanti il suo più vasto studio sul vaccino.

Sta anche testando il vaccino, sviluppato dall’Università di Oxford, in Gran Bretagna, e sta portando avanti altre sperimentazioni in Brasile e Sud Africa. Due altri grandi test su altrettanti vaccini (con un meccanismo diverso da quello di AstraZeneca) sono in corso di svolgimento negli Stati Uniti, uno portato avanti da Moderna e l’altro da Pfizer con la tedesca BioNTech. “I test sui vaccini, anche quelli anti Covid, nonostante l’emergenza pandemica, sono severi, rigorosi e affidabili – ha dichiarato in una nota l’ad dell’Irbm di Pomezia, Piero di Lorenzo. “Prova di questo è stata la sospensione volontaria della sperimentazione da parte di AstraZeneca. “Non ci dobbiamo preoccupare per quanto accaduto con il vaccino di AstraZeneca, il sistema di controllo funziona e lo fa molto bene”, ha spiegato Antonella Viola, immunologa dell’università di Padova, ospite di ‘Omnibus’ su La7. (Continua…)

“L’azienda ha bloccato la sperimentazione per buona pace dei no-vax che dicono che i vaccini non sono sicuri. E’ stata riscontrata una reazione avversa e l’azienda, in maniera trasparente e annunciando il problema, ha deciso di bloccare momentaneamente gli studi”. Simile il commento del Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova. “Dispiace per lo stop alla sperimentazione, ma è il segnale che le aziende stanno lavorando con serietà, trasparenza e controllando i dati. Questo è l’argomento più forte che noi possiamo avere nei confronti dei detrattori dei vaccini e dei no-vax che hanno attaccato dicendo che sarebbe stato messo in commercio senza fare i controlli.

Ecco, questa è la risposta migliore che si poteva dare loro. C’è stato un problema e l’azienda non ha avuto nessuna vergogna a dire stoppiano e verifichiamo cosa è accaduto. Speriamo riprendano presto ma è la dimostrazione che la ricerca è regolata e trasparente”. Proprio nelle ore in cui AstraZeneca annunciava lo stop, anche il super esperto americano di malattie infettive Anthony Fauci si diceva scettico sulla possibilità che il vaccino al Covid-19 venga indivuduato a breve. “E’ improbabile che avremo una risposta definitiva sulla sicurezza e l’efficacia di una vaccino entro la fine dell’anno”, ha detto intervenendo a un evento online sulla ricerca. Il luminare, dunque, frena rispetto alle promesse del presidente Donald Trump, che sta spingendo per ottenere un vaccino prima delle elezioni di novembre.

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