Coronavirus, nuovo caso in un centro estivo: positivo bimbo di soli 7 anni

di admin

Coronavirus, nuovo caso in un centro estivo: positivo bimbo di soli 7 anni

| mercoledì 15 Luglio 2020 - 14:41

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Coronavirus, nuovo caso in un centro estivo: positivo bimbo di soli 7 anni

 Un bambino di 7 anni iscritto al Cre dell’oratorio positivo al Covid 19: è l’ultimo incubo di Nembro, 188 morti su 11 mila abitanti, il Comune italiano più colpito dal coronavirus (nel rapporto tra deceduti e residenti) e uno dei luoghi simbolo della pandemia a livello nazionale. La scoperta del caso risale a 48 ore fa: è lunedì quando il bimbo (Repubblica ne conosce le generalità, ma le omettiamo, essendo un minore) si rompe il braccio giocando.

Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, con l’occasione i medici gli fanno il tampone: esito positivo. Una scoperta, dunque, casuale. Perché il piccolo non aveva manifestato alcun sintomo e, al momento, da quanto trapela, sarebbe ancora asintomatico. Il problema, a questo punto, è il contesto.

Il Centro ricreativo estivo di Nembro – dislocato presso due sedi: l’oratorio del paese e le scuole del quartiere Nembro-Viana – è frequentato da 250 bambini: divisi in 35 gruppi da 7/8 iscritti ciascuno. Ogni gruppo svolge attività diverse. Una scelta assunta dagli organizzatori proprio per mantenere una sorta di distanziamento tra i vari gruppi e poter isolare solo un gruppo in caso di soggetto trovato positivo. Proprio quello che, purtroppo, è accaduto. Con quanti bambini è entrato in contatto il piccolo? Le probabilità di diffusione del contagio, nonostante le precauzioni adottate dal Cre, sono alte.

Il campo estivo dura sei settimane: siamo alla terza. La scoperta della positività sul minore adesso rischia di far saltare la programmazione, o comunque di modificarla. I sanitari dell’Ats dovranno effettuare controlli e tamponi sui bambini per verificare che Covid non si sia diffuso su altri soggetti. E per sanificare le strutture interessate.

La vicenda, sulla quale è stato tenuto finora il massimo riserbo, rappresenta per Nembro un nuovo incubo: falcidiato dal virus dei polmoni, che qui, nel cuore della Val Seriana, ha avuto un impatto devastante, dopo mesi di dolore e morti il paese sembrava riuscito – almeno parzialmente – a voltare pagina.

Il 23 giugno al campo sportivo era stata celebrata una messa per ricordare i 188 morti: con un rintocco di campana per ogni vittima. Un momento collettivo tra memoria e speranza, dopo mesi di buio scanditi dalle sirene delle ambulanze. “Vogliamo che sia una giornata speciale come speciali erano tutte le persone che hanno perso la vita in questa tempesta che ci ha colpiti così duramente”, aveva detto il sindaco Claudio Cancelli.

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