Chiusura Totale, è appena arrivata la brutta notizia

di admin

Chiusura Totale, è appena arrivata la brutta notizia

| domenica 21 Febbraio 2021 - 11:43

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Chiusura Totale, è appena arrivata la brutta notizia

E alla fine le Regioni si rimangiano il lockdown nazionale soft ma si va verso la chiusura totale! Sulla zona arancione scuro proposta dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini i governatori non trovano un’intesa, soprattutto dopo la bocciatura di Matteo Salvini che costringe a un passo indietro i presidenti leghisti e di centrodestra: “Zona arancione in tutta Italia? Basta con gli annunci, gli allarmi e le paure preventive che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, se ci sono zone piú a rischio si intervenga in modo rapido e circoscritto, si acceleri sul piano vaccinale ma non si getti nel panico l’intero Paese”.

Crisanti è categorico. L’idea del professore è che sia necessario intervenire prima per evitare che la situazione si aggravi poi: “Ci sono tutti i segni di un inizio della Terza Ondata: casi in aumento e variante in rapida crescita. Se vuoi curare una polmonite non aspetti che lo diventi, cerchi di curarla prima che si aggravi. Non dobbiamo aspettare di arrivare a 50mila casi al giorno per capire che abbiamo un problema e bisogna intervenire”, conclude Crisanti. Il professore parla del 35% di nuovi casi di variante inglese registrati in un giorno in Toscana, dato che si pensa sia la prova di una grande velocità di propagazione visto che si tratta di un dato molto più alto di quello trovato il 3 e 4 febbraio, quando è stata fatta la prima ricerca per il ministero e si era intorno all’8%.

Del resto l’andamento ricalca quello che si sta osservando in tutto il Paese, con la variante inglese che si appresta a diventare prevalente molto velocemente, proprio come ha già fatto nel Paese dove è stata isolata la prima volta. Di variante inglese in Italia si parla nello “Studio di prevalenza della variante VOC 202012/01, lineage B.1.1.7 in Italia” dell’Istituto Superiore di Sanità e della Fondazione Bruno Kessler. Per punti:

  • diversi studi realizzati con modelli matematici hanno evidenziato che la variante VOC 202012/01, lineage B.1.1.7 presenta una maggiore trasmissibilità. Si sospetta inoltre che essa si possa associare ad una maggiore virulenza;
  • la prevalenza nazionale di VOC 202012/01 il 4-5 febbraio 2021 è pari a 17,8%. Tale valore costituisce una media ponderata che tiene in conto dei casi notificati nelle Regioni/ PPAA nei due giorni della survey e non una stima sui dati nazionali;
  • la rilevazione della variante VOC 202012/0 nella quasi totalità delle Regioni/PPAA partecipanti è indicativa di una sua ampia diffusione sul territorio nazionale.

In base a questi dati lo studio sostiene che è prevedibile che la variante inglese nelle prossime settimane diventi dominante nello scenario italiano ed europeo; per questo lo studio “raccomanda di intervenire al fine di contenere e rallentare la diffusione della variante VOC 202012/0, rafforzando/innalzando le misure in tutto il paese e modulandole ulteriormente laddove più elevata è la circolazione, inibendo in ogni caso ulteriori rilasci delle attuali misure in atto”. Se dovesse verificarsi lo scenario peggiore, partirebbe così la Terza Ondata che costringerebbe il paese a un nuovo lockdown totale.

Che il lockdown preventivo funzioni e possa rallentare le varianti lo dice in un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera anche Vittoria Colizza, fisica romana 43enne dal 2011 a Parigi, che guida l’EPIcx Lab che studia i modelli delle epidemie e contribuisce a orientare le scelte del governo francese: “Il lockdown funziona. Nei Paesi che hanno avuto una fiammata epidemica e hanno chiuso, come il Regno Unito o il Portogallo, i casi ora stanno scendendo molto rapidamente. Ma sono confinamenti stretti, simili a quelli che abbiamo conosciuto in Italia o Francia a marzo. Altri Paesi hanno agito in maniera differente, cercando di anticipare l’impennata della curva”.

Come ha fatto la Germania, spiega Colizza, insieme all’Olanda, mentre Francia e Italia “sono i Paesi che grazie alle misure già prese in precedenza sono riusciti a spingere più in avanti il momento in cui l’andamento costante si rompe e la variante finisce con il prendere il sopravvento, il che è inevitabile. Lo sappiamo da dicembre, quando il governo britannico ci ha avvertito: con una contagiosità così più alta, il vantaggio selettivo della variante è tale che il virus originario sarà soppiantato. In Francia, già a gennaio abbiamo indicato che la variante diventerà dominante tra fine febbraio e inizio marzo. Un mese dopo, le previsioni sono confermate. Il virus storico, impattato dal coprifuoco alle 18, sta scendendo. Ma è la variante che cresce e che renderà insufficienti quelle misure”.

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