Chi e quante persone potremo vedere a Natale? E’ obbligatorio dire da chi andiamo? Le risposte ufficiali

di admin

Chi e quante persone potremo vedere a Natale? E’ obbligatorio dire da chi andiamo? Le risposte ufficiali

| lunedì 21 Dicembre 2020 - 16:55

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Chi e quante persone potremo vedere a Natale? E’ obbligatorio dire da chi andiamo? Le risposte ufficiali

Cambiano le regole su quante persone alla stessa tavola potranno festeggiare insieme il Natale o far visita ai parenti, che sia in occasione del pranzo del 25 o del cenone della Vigilia. Dal 24 dicembre scatta la zona rossa nazionale nei giorni festivi e sarà vietato spostarsi per andare a trovare amici e familiari, anche se abitano nello stesso Comune: nei fatti ognuno dovrà passare Vigilia, Natale, Santo Stefano e Capodanno a casa propria, fatta eccezione per due congiunti non conviventi.

Nonostante la stretta, infatti, il lockdown non sarà rigido come quello di marzo e aprile. Il Governo ha concesso una deroga, cosiddetta dei “due commensali”: nelle giornate rosse massimo due persone non conviventi, più ragazzi under 14, potranno effettuare visite nelle abitazioni private. Sarà inoltre consentito spostarsi tra Comuni nei giorni festivi per chi abita nei centri con meno 5mila abitanti, ed entro i 30 km (ma non verso i capoluoghi). (Continua..)

Italia zona rossa a Natale: deroghe per pranzo e cenone

L’ultimo Dpcm aveva lasciato aperta la possibilità di invitare gli amici, o anche parenti e affini oltre il primo grado di parentela al pranzo di Natale, puntando sul senso di responsabilità delle famiglie. Ma adesso il dietrofront annunciato dal Governo cambierà le regole. Con l’arrivo dell’ulteriore stretta, che ratificata da un Decreto legge che porta tutta l’Italia in zona rossa nei giorni più “caldi” del periodo natalizio, sono vietati gli spostamenti dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio e 5 e 6 gennaio. Nei giorni lavorativi vigeranno regole da zona arancione.

In teoria sono banditi cenoni e pranzi di Natale con persone non conviventi, visto che nessuno potrà uscire di casa tranne per motivi di necessità. Di fatto, però, è consentito a due persone conviventi di spostarsi una volta al giorno presso un’altra abitazione per far visita a un altro nucleo familiare. Nel caso in cui si debba portare con sé minori sotto i 14 anni o persone non autosufficienti, questi non sono considerati nel conteggio della deroga, e gli spostamenti saranno comunque consentiti. In pratica, il Governo ha lasciato ancora una volta la responsabilità ai cittadini. Starà a loro decidere di ospitare solo due persone alla volta (minori esclusi) nelle proprie case, evitando quindi di creare assembramenti nei luoghi privati. (Continua..)

Quante persone a tavola per il pranzo di Natale?

Stando a quanto stabilito dal Dpcm 3 dicembre, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno si può andare a pranzo al ristorante, con un massimo di 4 persone a tavolo, ma senza uscire dal proprio Comune. Per cene e pranzi a casa non sono stati imposti divieti o regole sul numero massimo di persone a tavola per cenone e pranzo di Natale. Inizialmente si parlava di massimo 10 persone intorno allo stesso tavolo ma, come ha spiegato il premier Conte, “In un sistema liberal-democratico noi non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre delle stringenti limitazioni. È per questo che possiamo limitarci a introdurre una forte raccomandazione. Raccomandiamo fortemente di non ricevere a casa persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni che sono quelle di maggiore convivialità, dove i festeggiamenti diventano più intensi. È una cautela essenziale, non solo per noi stessi, ma per proteggere i nostri cari, specie i genitori, i nonni più anziani”, ha detto Conte.

Pertanto il governo si è affidato al buon senso dei cittadini e limitato a raccomandare di non ricevere a casa persone non conviventi. In occasione del varo dell’ultimo decreto ministeriale, il ministro della Salute Roberto Speranza in merito a quante persone potranno festeggiare insieme il Natale, aveva detto che “bisogna limitarlo agli affetti più stretti”, per poi specificare: “Il messaggio è questo: è un momento per stare con le persone più care, ma si riducano tutte le occasioni in cui il contagio si può diffondere. I posti a tavola vanno limitati agli affetti più cari.” La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha parlato della raccomandazione a passare Vigilia e Natale solo con i “parenti stretti”, quindi solo i parenti di primo grado (padre, madre, figli, nonni). Alla fine quella del Governo è stata una forte raccomandazione che non disciplina legalmente chi effettivamente potremo invitare al pranzo di Natale o al cenone della Vigilia.

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