“Attenzione agli occhi”, Coronavirus: gli altri sintomi oltre febbre e tosse

di admin

“Attenzione agli occhi”, Coronavirus: gli altri sintomi oltre febbre e tosse

| giovedì 09 Aprile 2020 - 16:28

Condividi su:

Facebook Twitter
“Attenzione agli occhi”, Coronavirus: gli altri sintomi oltre febbre e tosse

I sintomi legati al Coronavirus, come ben sappiamo sono riconducibili all’influenza tanto da a volte come è capitato essere presi sotto gamba o viceversa troppo sul serio con allarmismi infondati. Febbre, tosse secca e difficoltà respiratorie sono sicuramente tra i principali e sono quelli da tenere sicuramente più in considerazione. Gli studiosi però aggiungono un altro campanello di allarme, legato agli occhi. 

Non solo quindi naso e bocca – o meglio olfatto e gusto – sono colpiti dal nuovo coronavirus, ma anche altri organi di senso, come appunto gli occhi, che potrebbero presentare dei sintomi collegati al Covid-19. Alcuni pazienti risultati positivi al virus hanno infatti presentato oltre alla già risaputa perdita dell’olfatto, anche all’infiammazione della congiuntiva dei bulbi oculari, più semplicemente conosciuta come congiuntivite. Secondo i ricercatori questi sono sintomi che potrebbero rientrare nell’elenco anche se solo per qualche raro caso. (Continua…)

La paura principale è quella che eventualmente si potrebbe trasmettere il virus anche attraverso le lacrime, ma al momento resta comunque una probabilità molto bassa, anche se non si esclude il contagio tramite tali secrezioni. Secondo gli scienziati si possono annoverare tra i sintomi del Covid-19 anche disturbi agli occhi. Fra questi in particolare l’infiammazione della congiuntiva dei bulbi oculari.

Tre ricerche condotte su pazienti cinesi positivi hanno rilevato che diversi pazienti avevano congiuntivite e occhi rossi. Il virus Sars-Cov-2 era inoltre presente nelle secrezioni degli occhi stessi. Alcuni esperti ritengono che il contagio possa per questo avvenire anche tramite le lacrime. Per ora l’Oms non ha ancora menzionato, fra i sintomi del Coronavirus, la perdita dell’olfatto né la congiuntivite. Tuttavia gli esperti propendono per questa tesi, anche se tali segnali si presenterebbero solo in casi rari e solitamente gravi. (Continua…)

Hendrik Streeck, virologo di Bonn che segue le analisi nella cittadina del Land Nordreno-Vestfalia, Heinsberg, dove per ora si concentra un focolaio in Germania, ha riscontrato due sintomi particolari in due terzi dei pazienti risultati positivi al coronavirus, come riporta il Corriere della Sera. Si tratta della perdita del gusto e dell’olfatto. “Di quasi tutte le persone infette che abbiamo intervistato (circa un centinaio), almeno i due terzi hanno riferito di aver perso il senso dell’olfatto e del gusto per più giorni. Questa assenza è così forte che una madre non è stata in grado di percepire l’odore del pannolino sporco del suo bambino. Altri non sentivano più l’odore del loro shampoo e il cibo iniziava a non sapere più di nulla. Non possiamo ancora dire esattamente quando compaiono questi sintomi, ma insorgono subito dopo l’infezione”.

Tra i campanelli d’allarme vi sarebbe anche la diarrea, riscontrata nel 30% dei pazienti. “Il tratto gastrointestinale possa essere attaccato anche se non lo sappiamo con certezza. Quello che sappiamo è che il virus penetra nella sua cellula ospite attraverso il recettore ACE-2: molte cellule tissutali hanno questo recettore e quindi potrebbero essere attaccate” spiega l’esperto. I segnali annunciati dal virologo tedesco Hendrik Streeck sono stati confermati dall’ infettivologo dell’Università degli Studi di Milano e primario di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco, Massimo Galli. “Nei nostri pazienti vediamo frequentemente i sintomi dell’anosmia (alterazione dell’olfatto, ndr) e della disgeusia (alterazione del gusto, ndr), anche nei casi lievi e moderati. Non sono ancora disponibili dati di osservazione scientifica su questo aspetto, sto parlando di osservazioni personali e del mio team. La perdita di gusto e olfatto può comparire anche in altre infezioni delle vie respiratorie, ma nella Covid-19 sembrerebbe più frequente e grave”.

HOW TO DO FOR
©How To Do For - Tutti i diritti riservati