Vittorio Brumotti preso a sassate: l’aggressione dei pusher è brutale

di admin

Vittorio Brumotti preso a sassate: l’aggressione dei pusher è brutale

| giovedì 30 Aprile 2020 - 19:08

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Vittorio Brumotti preso a sassate: l’aggressione dei pusher è brutale

Una storia che si ripete per Vittorio Brumotti, l’inviato di Striscia La Notizia che ormai porta avanti la sua battaglia contro gli spacciatori nel milanese. Già qualche tempo fa, sorprendendo un gruppo di pusher, per altro in assembramento e sprovvisti di dispositivi di sicurezza contro il contagio Coronavirus, è stato aggredito.

Ora siamo a Seggiano, nella frazione di Pioltello, nel cuore dell’hinterland di Milano. Anche stavolta gli spacciatori lo assaltano, ma le famiglie della zona lo applaudono dai balconi. L’inviato del programma ideato da Antonio Ricci camuffato riesce a penetrare all’interno della piazza di spaccio. (Continua…)

Qui a Seggiano la criminalità non è mai andata in quarantena: lo spaccio di stupefacenti, in particolare di cocaina, non è mai stato interrotto. Mentre attraversa le strade di Seggiano Vittorio Brumotti individua anche dei minorenni che girano liberi ed indisturbati, nonostante le restrizioni vigenti.

Accerchiato da pali e sentinelle dell’organizzazione criminale e camuffato riesce ad avvicinare uno di loro. Brumotti riesce a “farsi vendere” degli stupefacenti, registrando così le prove dello spaccio. Il giovane pusher aprendo il marsupio mostra di essere in possesso di droga e rotoli di banconote. (Continua…)

Il tutto alla luce del sole e con minorenni a pochi metri di distanza. In un secondo momento Brumotti torna nelle sue vesti, inviato de tg satirico e scortato dai Carabinieri. A quel punto gli spacciatori lo aggrediscono prima con improperi e poi con lancio di sassi. Poco dopo tutti i membri dell’organizzazione criminale si disperdono rifugiandosi nei palazzi del quartiere, al passaggio dell’auto dei Carabinieri.

Nel frattempo, armato della sua telecamera, Vittorio Brumotti tratteggia l’immagine di degrado che impera nella zona. Intere famiglie di residenti, ormai esasperati da questa situazione, si affaccia ai balconi per applaudire la sua denuncia. Dai palazzi gridano “Bravo” e suonano l’inno di Mameli.

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