“Una vita per i bimbi”. Lutto colpisce l’Italia: è morto di Covid

di admin

“Una vita per i bimbi”. Lutto colpisce l’Italia: è morto di Covid

| sabato 12 Dicembre 2020 - 12:54

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“Una vita per i bimbi”. Lutto colpisce l’Italia: è morto di Covid

Il suo ricordo a fine articolo. Sembrava che le sue condizioni fossero migliorate al punto da essere dimesso dalla Rianimazione del Policlinico Riuniti di Foggia e portato nella Pneumologia all’ospedale D’Avanzo, un altro plesso della stessa struttura sanitaria. Ma lì il quadro è precipitato all’improvviso e, racconta il presidente dell’Ordine dei medici di Foggia, Alfonso Mazza, “dopo poche ore il suo cuore si è fermato per sempre”. Domenico Mele, 74 anni, più della metà dei quali passati ad aiutare i bambini sottoposti a interventi di cardiochirurgia con il camice da anestesista e rianimatore, a Bari come a Foggia, è il decimo medico pugliese scomparso a causa del Covid-19.

È morto la sera di mercoledì 9 dicembre. Lascia la moglie e due figli. Mele – ‘Mimì’ per i colleghi che hanno condiviso con lui i lunghi anni in corsia – era originario di Lucera, aveva messo in tasca una laurea in medicina all’Università di Bari nel dicembre 1976 e poi la specializzazione in anestesia e rianimazione nel luglio 1979. In pensione da qualche anno, è stato a capo del reparto di anestesia e terapia intensiva cardiochirurgica all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, quando ha lasciato l’incarico per una clinica privata. (Continua..)

Non è chiaro come avesse contratto il virus. Quel che è certo, invece, è che il professionista non avesse altre malattie pregresse note.  Sono in tanti a ricordarlo in tutta la Puglia. A cominciare dal professor Tommaso Fiore, ex assessore alla Salute e anestesista come Mele: “Ricordo quando Mimì partecipò al concorso per diventare primario al Giovanni XXIII. Fu un concorso complicato e lui lo vinse: teneva molto a quell’incarico, era una sfida professionale stimolante”. E ancora: “Quello dell’anestesia in cardiochirurgia è un campo che ha aspetti super-specialistici e Mimì all’inizio della sua lunga esperienza andò a perfezionarsi a Bergamo. Passò alcuni mesi lì per essere pronto alla sfida.

E si è sempre impegnato molto nel superare qualsiasi elemento di incertezza o difficoltà di fronte a una sfida formidabile, qual è stata quella della cardiochirurgia pediatrica”. Sui social network sono in tanti, anche fra i genitori dei suoi piccoli pazienti, a scrivere del professionista scomparso. Maria Zolla, per esempio, lo ringrazia ancora su Facebook: “Era una persona eccezionale, un medico con la una professionalità e un’umanità straordinarie. Grazie per quello che ha fatto 23 anni fa per mio figlio”, annota la donna. Tra i colleghi c’è Maria Nobili, oggi a capo della Chirurgia pediatrica al Policlinico Riuniti: “Era un medico senza orologio. Ho ricordi bellissimi di una persona dedita non soltanto al lavoro, ma anche alla ricerca scientifica”.  (Continua..)

Tanto che i due hanno sperimentato un farmaco off-label: “Un anestetico che non poteva essere somministrato ai bambini sotto i 12 anni”. Dopo l’intuizione di Mele e la sperimentazione messa su assiem, invece, “quel farmaco è diventato di uso comune”. “Con lui è iniziata un’era a Foggia”, annota Nobili. “Gli Ospedali Riuniti hanno avuto la ribalta nazionale grazie a lui, che era una persona umile e cortese, con una grande abnegazione per i piccoli pazienti”, aggiunge Leonardo Consoletti, che in quella struttura guida il reparto di terapia del dolore. Un pezzo del mosaico della vita di Mele arriva anche da Monza, dove si è trasferita la dottoressa Pina Borrelli.

Anche lei è in pensione ed è stata a lungo al fianco del collega scomparso: “Abbiamo vinto insieme il concorso per assistenti all’Ospedale provinciale di maternità, uno dei plessi degli Ospedali Riuniti. Era il 1979, lui era già specializzato, mentre io non lo ero ancora. Altri tempi, ma ricordo molto bene il suo amore per il lavoro”. Lo stillicidio dei medici stroncati dal Covid non si ferma. Venerdì 11dicembre l’elenco si è allungato ancora fino a comprendere 251 professionisti. Per questo, il presidente dei medici italiani, Filippo Anelli, parla di “un’escalation drammatica, un pianto senza fine”. Che però non può restare così. “Ora è il momento di asciugarci le lacrime e capire cosa non sta funzionando. Abbiamo già chiesto al ministro della Salute, Roberto Speranza, di avviare un monitoraggio, utilizzando gli Ordini come bracci del ministero sul territorio”.

Covid, muore ex primario del Giovanni XXIII di Bari: Domenico Mele aveva 74  anni. "Più della metà spesi a salvare i bambini" - la Repubblica
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