“Un boato infernale” scuote l’Italia: svelato il mistero

di admin

“Un boato infernale” scuote l’Italia: svelato il mistero

| venerdì 09 Ottobre 2020 - 18:44

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“Un boato infernale” scuote l’Italia: svelato il mistero

Secondo il report inviato al Comune dall’’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia le micro scosse avvertite domenica 4 ottobre sarebbero dovute a fenomeni di “sifonamento carsico” o a un “piccolo terremoto idrotermale”. Anche nei giorni successivi i residenti hanno avvertito altri “scoppi” durante le ore notturne. Occhi puntati sul lago Puzzo, il lago “fantasma” di Capena.

Un micro “terremoto idrotermale associato al vulcano dei monti Sabatini” o sinkhole dovuto a uno sprofondamento naturale del suolo di natura carsica da cui è nato il lago “Puzzo, il lago “fantasma” di Capena. I due misteriosi boati che hanno scosso e impaurito, la sera e la notte di domenica 4 ottobre, gli abitanti di Capena ora hanno una prima spiegazione scientifica. Nel comune, di diecimila residenti, stretto nelle colline tra la Flaminia e la Tiberina non c’è stata alcuna esplosione ( in un primo tempo erano girate le più fantasiose spiegazioni dal un attentato doloso, allo scoppio di un serbatoio di Gpl sotterrato fino alla caduta di un aereo). (Continua…)

Secondo il report inviato al Comune di Capena dall’’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia il boato e le micro scosse avvertite sarebbero un fenomeno di “sifonamento carsico di acque” nei pressi di un laghetto o un “piccolo terremoto idrotermale associato al vulcano dei monti Sabatini”. Ma anche dopo il 4 ottobre, nelle notti successive i residenti hanno avvertito altri “scoppi”. In particolare le ricerche degli esperti si sono concentrate  su un laghetto la cui esistenza è poco conosciuta o dimenticata anche perchè le sue acque tendono a scomparire e ricomparire.

ll lago formatosi a seguito di questo fenomeno carsico porta il nome di lago di Leprignanoantico nome di Capena, oppure di lago ‘Puzzo’ perché alla sua origine spruzzava in aria picchi di gas solforoso. Nella storia recente il lago è apparso per la prima volta nel 1856 lungo il corso del torrente Gramiccia. Esiste ancora oggi ma è diventato uno stagno che ospita varie specie di uccelli acquatici. Gli abitanti, ma non sono in tanti a conoscerne l’esistenza, lo chiamono lago “Puzzo” per via appunto degli odori sgradevoli generati dai gas solforosi rilasciati dal terreno. A indirizzare le ricerche degli studiosi è stato un articolo pubblicato dal giornale locale Nextdoorpost.it che ha appunto ricordato l’origine del micro bacino d’acqua di Capena ai più sconosciuta: (Continua…)

“In questo comune vi è un lago particolare, formatosi a seguito di un fenomeno carsico detto sinkhole ovvero una sorta di sprofondamento del terreno, che si crea a seguito di forti boati e violente scosse di terremoto. Il lago in questione prese il nome di lago ‘Puzzo’ perché alla sua origine spruzzava gas solforosi, il fenomeno del sinkhole avvenne in più periodi se ne ricorda uno nel 1856, uno nel 1928 e uno nel 1985”. L’informativa firmata da Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, è arrivata mercoledì mattina. “L’evento sismico di M 1.7 è stato confermato. Non è stato un evento di superficie ma, dopo tutte le rianalisi dei sismogrammi, viene confermata una profondità di circa cinque chilometri”. Sono ancora in corso, invece, gli accertamenti sul laghetto con rilevamenti dei gas emessi nell’area. “Il laghetto è noto per il rilascio di gas di origine profonda, con concentrazioni di C02, con abbondante metano e privo acido solforico – spiega il report dell’Ingv – Le ipotesi al momento sono diverse: un sifonamento carsico di acque in profondità ( fenomeno frequente che si ritiene responsabile di fenomenologie anche in altre parti d’Italia come nell’area di Vittorio Veneto) oppure vista la bassa frequenza riconosciuta nei sismogrammi, legato al trasferimento di fluidi idrotermali e o ad alta pressione di anidride carbonica in profondità, tipico piccolo terremoto idrotermale associato al vulcano dei Sabatini”.

Nei prossimi giorni gli studiosi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia analizzeranno in nuovi dati che si stanno raccogliendo sul campo per ulteriormente definire l’origine delle scosse e del grande boato che ha tanto allarmato al popolazione. E il Comune di Capena informa: “A seguito delle richieste avanzate dall’Amministrazione agli Enti competenti, venerdi 9 ottobre, presso la Sede Comunale si terrà un primo incontro e relativo sopralluogo di un Gruppo di lavoro interistituzionale formato dal personale tecnico del Personale del Servizio geologico e difesa del suolo di Città Metropolitana di Roma Capitale, del Servizio di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e di INGV per fornire all’Ente un supporto specialistico in relazione ai fenomeni in atto”. L’amministrazione comunale inoltre raccomanda: ” E’ importante, in questa fase, raccogliere informazioni ed eventuali segnalazioni da parte di cittadini riguardo ad eventi o evidenze, anche minime, di modifica dei luoghi. Tali segnalazioni potranno essere inviate all’indirizzo e-mail segreteria@comune.capena.rm.it in modo da poterle trasmetter al Gruppo di lavoro”.

Nel frattempo gli occhi di tutti sono puntati sul lago Puzzo. E così il laghetto fantasma di Capena torna a far parlare di sè e a far paura. Come negli anni 60’ quando i ragazzi del posto andavano lì a fare il bagno. Un giorno un gruppo di amici cerco di navigarlo sopra una zattera ma uno dei ragazzi cadde in acqua e annegò. “Arrivarono anche i palombari per le ricerche – ricordano gli anziani del posto – che si immersero fino a trenta metri di profondità. Ma a causa delle fortissime correnti dovettero rinunciare. Il corpo del ragazzino non venne mai più ritrovato”.

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