Umiliare gli altri non ti rende più forte, ma più miserabile

di redazione

Umiliare gli altri non ti rende più forte, ma più miserabile

| venerdì 03 Maggio 2019 - 20:16

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Umiliare gli altri non ti rende più forte, ma più miserabile

Non tutti riescono a fare la differenza nell’esistenza del prossimo, è da pochi avere il coraggio e la volontà di agire cercando di migliorare la condizione di chi c’è intorno con piccoli o grandi gesti di umanità. Per compiere questi atti di altruismo occorre una spinta interiore, non si tratta di un dovere, mentre lo è proseguire il proprio cammino lasciando che gli altri percorrano il loro in modo naturale. C’è però al mondo chi non sa “vivere senza lasciar vivere”.

Questi individui riescono ad andare avanti soltanto se qualcun altro rimane indietro, e per realizzare ciò usano ogni mezzo, materiale o psicologico a propria disposizione. Se si tratta di persone che conducono una vita insoddisfacente, piuttosto che cercare di migliorare la propria preferiscono adoperarsi per peggiorare quella degli altri. Quando invece hanno la fortuna di vivere un’esistenza privilegiata non riescono a trarne sufficiente appagamento senza qualcuno da mettere alla berlina, sottolineandone lacune, sventure, mancanze, punti deboli, errori e difetti.

L’umiliazione è la loro arma preferita, la usano quotidianamente per affossare e mortificare tutti quelli che gli capitano a tiro, nelle relazioni come nel lavoro. Quando dispongono di una briciola di potere e di autorità ne abusano per fare in modo che gli altri restino confinati nella loro condizione di svantaggio.

Possono trovarsi anche nella situazione migliore o conquistare importanti traguardi, ma nulla è mai abbastanza perché sostanzialmente soffrono di enormi complessi di inferiorità e non conoscono altro modo di elevarsi che usare le altre persone come gradini. Tutta l’arroganza, la superbia e la fierezza che viene ostentata è solo la facciata di una profonda infelicità. Purtroppo per questo non vi è cura, anzi l’unico sollievo è proprio infierire su chi è più debole o indebolirlo per poi infierire.

Umiliare il prossimo però non è mai un investimento saggio, vuol dire non possedere il dono della lungimiranza. Prima o poi tutto il veleno sparso e tutta la cattiveria data così gratuitamente, ritornerà al mittente, per l’implacabile legge della “causa ed effetto”. Si raccoglie domani quello che si semina oggi, è inevitabile, per cui vivere usando l’umiliazione per trarre piacere e gratificazione, condanna ad una fine di miseria e solitudine.

Una vita retta però non deve essere condotta né per paura né per tornaconto, deve essere soltanto la genuina espressione di un’anima gentile, riflesso di una vita di rispetto e di umanità.

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