Omicidio willy, è successo in carcere ai fratelli Bianchi. La denuncia degli avvocati: ecco cosa hanno fatto

di Angel Giusy

Omicidio willy, è successo in carcere ai fratelli Bianchi. La denuncia degli avvocati: ecco cosa hanno fatto

| domenica 20 Settembre 2020 - 21:07

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Omicidio willy, è successo in carcere ai fratelli Bianchi. La denuncia degli avvocati: ecco cosa hanno fatto

I fratelli Gabriele e Marco Bianchi, e il loro amico Mario Pincarelli, che sono in carcere con l’accusa di omicidio volontario dopo aver causato la morte di Willy Monteiro Duarte, hanno fatto richiesta di un prolungato l’isolamento a cui sono sottoposti attualmente per via delle norme anti-covid. I tre devono restare per 14 giorni in celle diverse nel carcere di Rebibbia.

Ma,tramite il Messagero ci sono delle novità, l’isolamento potrebbe continuare dopo che i legali hanno chiesto al giudice e ai vertici del Dap, la Penitenziaria, di tenere conto delle circostanze dell’arresto e dei rischi connessi, per tutelare l’incolumità dei loro assistiti “che hanno diritto a una giusta detenzione”.

Ora i due si trovano in isolamento causa Covid: sperano, tra l’altro, di poterci rimanere ancora a lungo per evitare contatti con gli altri detenuti. Il rischio è che possano essere presi di mira vista l’efferatezza del delitto ai danni di un povero ragazzino.

Quando Marco e Gabriele Bianchi sono arrivati nel carcere di Rebibbia, sono stati accolti dagli altri ospiti del carcere con sputi e urla (”non vi vogliamo qui”). Il rischio di ritorsioni, è alquanto concreto e per questo motivo gli avvocati hanno chiesto di allungare il periodo di isolamento. Al giudice e ai vertici del Dap, infatti, è stato chiesto di tutelare la loro incolumità e, dunque, di assicurare il “diritto a una giusta detenzione”.

Anche secondo il garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia i tre (Francesco Belleggia a parte, che sta scontando i domiciliari) potrebbero essere “oggetto di attenzioni per così dire sgradite all’interno del carcere”. Nei giorni passati sono arrivate minacce di morte, anche via social o attraverso telefonate minatorie, sia ai parenti degli arrestati che ai difensori.

Intanto i legali di Mario e Massimiliano Pica, nella giornata di lunedì 14 settembre dovrebbero far ricorso al Riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, cercando di respingere le motivazioni che hanno spinto la procura di Velletri a cambiare il capo di imputazione da omicidio preterintenzionale a volontario.

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