Nuovo codice rosso per l’acqua alta a Venezia, attesa un’altra marea: la città è in ginocchio

di admin

Nuovo codice rosso per l’acqua alta a Venezia, attesa un’altra marea: la città è in ginocchio

| venerdì 15 Novembre 2019 - 13:49

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Nuovo codice rosso per l’acqua alta a Venezia, attesa un’altra marea: la città è in ginocchio

È stato un solo giorno di tregua, ieri. Oggi Venezia è tornata ad avere paura. La previsione di marea era stata rivista al rialzo del centro maree del Comune che stamattina ha fatto risuonare le sirene dell’allarme massimo, un suono che i veneziani conoscono molto bene. San Marco, già abbondantemente allagata, è stata chiusa.

La marea ha raggiunto alle 11.26 una punta massima di 154 alla Punta della Salute e poi, ha rilevato l’Ufficio Meteo del Comune di Venezia, ha cominciato a scendere lentamente. Alto il valore anche a Burano dove la marea ha raggiunto i 149 centimetri e a Chioggia con 146. L’area centrale della città è apparsa semideserta, allagata per il 70%. (Continua…..)

Il tutto mentre, non senza qualche perplessità, sotto al museo Correr giravano alcune scene del nuovo film di Stefano Accorsi. La troupe si è impossessata dei portici, ha mandato via i turisti curiosi e qualche operatore che stava lavorando. “Chiudiamo la piazza per non mettere a rischio l’incolumità delle persone. Siamo ancora in uno stato di emergenza, a breve aprireremo un fondo per le donazione.

Ringrazio tutte le persone che si stanno dando da fare, peccato che proprio qui in piazza c’è anche chi vuole girare un film e in questi casi non c’è niente di peggi della speculazione”, ha detto in mattinata il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Gli addetti hanno tolto le passerelle sospese che oggi erano l’unico collegamento e passaggio tra i lati di piazza. E mentre ricominciava a piovere la zona veniva completamente sommersa dall’acqua. E il vento teso a complicare non poco la situazione, anche se non da scirocco. (Continua…..)

“Chiudiamo la piazza per non mettere a rischio l’incolumità delle persone. Siamo ancora in uno stato di emergenza, a breve aprireremo un fondo per le donazione. Ringrazio tutte le persone che si stanno dando da fare, peccato che proprio qui in piazza c’è anche chi vuole girare un film e in questi casi non c’è niente di peggi della speculazione”, ha detto in mattinata il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Gli addetti hanno tolto le passerelle sospese che oggi erano l’unico collegamento e passaggio tra i lati di piazza. E mentre ricominciava a piovere la zona veniva completamente sommersa dall’acqua. E il vento teso a complicare non poco la situazione, anche se non da scirocco. I forti venti hanno fatto sì che l’acqua fosse calma ma soggetta a onde anche molto alte.

Alla Giudecca è salito rapidamente rapidamente il livello e i commercianti che hanno i negozi sulle fondamenta davanti alle Zattere hanno segnalato che l’acqua era già arrivata a 150 centimetri. “Non è possibile che con questa marea le istituzioni consentano alle barche di passare per il canale della Giudecca”, dice il commerciante Andrea Barina della cucina Palanca. “Ogni volta che passa un’imbarcazione crea un moto ondoso e le nostre attività vengono penalizzate sempre di più”. Nel frattempo tutti i negozi sono rimasti chiusi e all’interno si vedevano i commercianti stremati dopo giorni di lotta contro un’acqua alta che sembra non finire mai. I ragazzi di VeniceCalls e FridaysForFuture si stanno già organizzando per attivarsi quando l’acqua alta scenderà del tutto, e si sono dati appuntamento al centro sociale Morion. Nel frattempo molti di loro sono andati in aiuto al conservatorio Benedetto Marcello. “In questa situazione tragica questi giovani sono la vera forza e la vera speranza”, dice Giovanni Giol, presidente del conservatorio. “Dati i problemi strutturali al solaio anni fa si è costruito un archivio al piano terra che doveva proteggere gli spartiti entro due metri di acqua alta. Non capiamo come la parte la parte più bassa sia finita sott’acqua. Parliamo di 35 faldoni di materiale musicale meno importante ma comunque prezioso, che i ragazzi stanno asciugando in queste ore”.

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