Laura Perselli, nuovo inquietante dettaglio dall’autopsia

di admin

Laura Perselli, nuovo inquietante dettaglio dall’autopsia

| mercoledì 17 Febbraio 2021 - 18:08

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Laura Perselli, nuovo inquietante dettaglio dall’autopsia

Laura Perselli non ha avuto il tempo di reagire, di ribellarsi al suo assassino: il dato emerge dall’ esito dell’ autopsia effettuata sabato scorso dall’ anatomopatologo Dario Raniero. L’ esame autoptico ha consentito di appurare con certezza la causa di morte della donna di 68 anni, scomparsa il 4 gennaio assieme al compagno Peter Neumair.

Il decesso, come già riferito, è stato infatti causato da asfissia da strangolamento per mezzo di una corda. Se questo risultato rappresenta un elemento fondamentale nell’ indagine per omicidio e occultamento di cadavere, ieri è emerso un nuovo ed importante dettaglio, utile a ricostruire la dinamica dell’ omicidio: il corpo non presentava alcun segno riconducibile ad un tentativo di difesa.

Laura Perselli non ha quindi potuto fare nulla contro il suo assassino, che probabilmente le ha teso un agguato improvviso e del tutto inaspettato, stringendole la corda intorno al collo e uccidendola. Non ha quindi avuto né il tempo né il modo di reagire. Da questo ulteriore elemento emerso dall’ esame autoptico, gli inquirenti potranno ora svolgere delle più dettagliate argomentazioni sulla dinamica dell’ omicidio.

Secondo la Procura, il figlio Benno Neumair, ora in carcere con l’ accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere, avrebbe ucciso prima il padre Peter, a metà pomeriggio, mentre si trovavano in casa assieme. E poi anche Laura, rientrata nella casa di via Castel Roncolo verso le 18.40 dopo essere andata a trovare la sua anziana madre. Laura Perselli non ha potuto difendersi in alcun modo, né evidentemente gridare, visto che in quel caso le sue richieste d’ aiuto sarebbero state sentite dagli altri inquilini, in una casa immersa nel silenzio di un grande giardino privato che si affaccia su una strada residenziale dal traffico sporadico e quindi poco rumorosa.

Secondo l’ ipotesi accusatoria, dunque, Benno potrebbe aver atteso la madre, sorprendendola al suo ingresso in casa con una corda che, evidentemente, aveva preso poco prima in cantina: di certo, una corda d’ arrampicata non può essere considerata come un’ arma «casuale», come può esserlo un coltello da cucina o un oggetto contundente di cui un assassino si può munire nel caso di un delitto d’ impeto.

Al contrario, Benno potrebbe aver preparato l’agguato alla madre, munendosi della corda d’ arrampicata, che non a caso è stata ora sequestrata dagli inquirenti – assieme a decine di altri oggetti rinvenuti in casa – e che verrà analizzata dal genetista Emiliano Giardina, il perito nominato dalla giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle. La perizia è in corso di svolgimento e Giardina depositerà il risultato delle analisi il prossimo 8 aprile. In quella data si potrà sapere se la corda utilizzata per strangolare mortalmente la povera Laura Perselli sia proprio quella, da arrampicata, che il figlio Benno teneva in casa. Il giovane resta in carcere a Bolzano, mentre sono state per ora sospese le ricerche di Peter Neumair nelle acque del fiume Adige.

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