Emergenza covid, Draghi convoca riunione con le Regioni

di admin

Emergenza covid, Draghi convoca riunione con le Regioni

| domenica 21 Febbraio 2021 - 18:48

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Emergenza covid, Draghi convoca riunione con le Regioni

Sono ore decisive per il nuovo decreto legge Covid che sarà adottato domani (lunedì 22 febbraio) dal consiglio dei ministri. Il premier Mario Draghi ha infatti convocato d’urgenza i governatori delle Regioni in videoconferenza per questa sera (domenica) alle ore 19.

Il governo sarà rappresentato dalla ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini e dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Dunque Draghi nei fatti dà seguito al suo discorso programmatico in cui aveva sottolineato la necessità di un confronto istituzionale con i territori. E non è causale che il cdm si tenga subito alle 9.30 del mattino. Si vuole evitare l’incertezza di provvedimenti che calano a poche ore dall’entrata in vigore.

Sul tavolo ci sono due temi fondamentali: da un lato la proroga (che sembra ormai scontata) del divieto di spostamento tra le regioni gialle che scade il 25 febbraio e dall’altro la revisione del sistema a zone colorate che le Regioni chiedono ormai a gran voce da alcuni giorni.

Intanto escono già le prime anticipazioni della bozza di piattaforma che le Regioni presenteranno al governo. In particolare le Regioni chiedono: “Stop zone, misure nazionali omogenee” (vedi sotto). Il documento è stato consegnato intorno alle 18 ai ministri Boccia e Gelmini. 

Il primo provvedimento sul quale il governo Draghi si misurerà riguiarda appunto il divieto di spostamento tra le regioni gialle: divieto che una settimana fa era stato prorogato dal 15 al 25 febbraio: ultimo atto del governo Conte. Secondo quanto è emerso finora anche l’esecutivo Draghi sarebbe orientato –

visti i numeri poco incoraggianti dell’epidemia dovuti anche al proliferare delle varianti – a mantenerlo: e prende sempre più piede di un divieto fino al 31 marzo rispetto alla data originariamente ipotizzata del 5 marzo (quando scadrà il Dpcm 16 gennaio). Poi si pensa di lasciare libertà alle regioni gialle se ovviamente l’andamento della curva lo consentirà.

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