Denise Pipitone, la confessione in diretta tv: “Denise è viva, usata come merce di scambio”

di admin

Denise Pipitone, la confessione in diretta tv: “Denise è viva, usata come merce di scambio”

| giovedì 03 Giugno 2021 - 21:10

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Denise Pipitone, la confessione in diretta tv: “Denise è viva, usata come merce di scambio”

Ieri a “Mattino Cinque”, nel blocco dedicato alla scomparsa di Denise Pipitone, Federica Panicucci ha mandato in onda una clamorosa esclusiva. Ai microfoni di un’inviata del programma mattutino di Canale 5 ha parlato un ex esponente delle forze dell’ordine. L’uomo si è presentato in video incappucciato per non essere riconoscibile. “Abbiamo una grande esclusiva – ha annunciato Federica Panicucci – Abbiamo incontrato un ex ufficiale delle forze dell’ordine. Una persona che all’epoca…insomma… una persona che conosce bene i fatti.

Ha preferito non farsi riconoscere e ha raccontato alcune cose importanti che vogliamo condividere”. “Più che depistaggi, direi che c’era una mancanza di piste – ha dichiarato l’ex esponente delle forze dell’ordine – Al commissariato c’erano delle teste cercanti ma non teste pensanti. C’era proprio una mancanza di idee di dove andare a battere la pista. Nessuna cosa andava tralasciata. Evidentemente la bambina non è stata cercata bene.

Evidentemente non è stata cercata nel posto giusto. Il posto giusto sicuramente è da individuare in mezzo alle carte che già ci sono perché chiunque commetta un reato lascia qualcosa di sé sulla scena del crimine, bisogna solo individuarlo. Denise Pipitone è viva. Secondo me il sequestro della bambina doveva essere utile a qualcosa, poteva essere una merce di scambio. Quindi è probabile che sia viva e magari è in qualche parte del mondo dove non conoscono nemmeno la televisione italiana. Ripeto che la bambina non è stata cercata nel posto giusto”.

A margine dell’intervista, la conduttrice ha chiesto un parere all’ex pm Maria Angioni, ospite in collegamento. “All’epoca il commissariato di Mazara del Vallo era funestato da lotte interne, tanto che tutti i nostri collaboratori storici sono stati colpiti da provvedimenti disciplinari e messi ko – ha svelato – Praticamente era stata azzerata la squadra della polizia giudiziaria, le teste pensanti erano state fatte tutte fuori perché erano quelle più vicine alla Procura. Quanto alla merce di scambio… sì, ci sono dei riscontri. Quando diverse volte mi è capitato di parlare di sensitive o pseudo-sensitive mi riferivo a questo. Una di loro mi disse che un componente della famiglia allargata gli aveva confidato che ‘la bambina è un pegno e non ce la restituiranno mai’”.

“Un pegno per cosa? Molte cose non si possono dire – ha aggiunto Maria Angioni – La persona che aveva reso queste confidenze alla sensitiva non ha poi confermato, però rimane questo discorso che dà un riscontro alle parole dell’esponente delle forze dell’ordine, non so chi sia ma comunque lo ringrazio. Non so cosa intenda quando dice che ‘la bambina non è stata cercata nel posto giusto’. La pista però era tutta incentrata su Jessica. Jessica odia la madre e prende la bambina per farle del male. La pista era sbagliata ed è stata confermata da tre sentenze. La bambina va cercata nella famiglia allargata”.

“Ripeto che probabilmente non è stato solo un gruppo di persone che l’ha presa – ha concluso l’ex pm – E’ molto probabile che ci siano stati due gruppi e che il primo non sappia più neanche dove si trova la bambina. Il secondo gruppo, quello che l’ha sistemata da qualche parte, è composto da persone che vogliono bene a Denise, a modo loro, in modo patriarcale, in modo non rispettoso del diritto della bambina di avere la sua identità personale e familiare. Loro l’hanno sistemata da qualche parte. La mia idea è quella di un patto delinquenziale, fuori dal controllo dello Stato. Questo patto comporta che ci sia stato un paciere, qualcuno che ha dato delle garanzie. Insomma, una cosa grossa…come ho detto più volte anche negli anni scorsi. Tanti anni fa, ho chiesto il sostegno della Dda, proprio perché c’erano questi elementi, tra cui questo discorso del pegno”.

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