Coronavirus, tutte le attività che riapriranno nella fase 2: ci sono anche i parrucchieri

di admin

Coronavirus, tutte le attività che riapriranno nella fase 2: ci sono anche i parrucchieri

| venerdì 10 Aprile 2020 - 07:43

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Coronavirus, tutte le attività che riapriranno nella fase 2: ci sono anche i parrucchieri

Il nuovo Dpcm (il lockdown attuale vige fino al 13 aprile) dovrebbe essere varato entro sabato 11 aprile. E dovrebbe limitare la ripresa ad alcune delle attività produttive classificate a «basso rischio» nella mappa commissionata da Palazzo Chigi all’Inail e al comitato tecnico-scientifico, che specificherà le adeguate misure di protezione e di distanziamento sociale per ognuno dei tre livelli di pericolo individuati. In quest’ottica, da metà aprile potrebbero riaprire le aziende più collegate alle filiere essenziali (alimentare, farmaceutica e sanitaria), ma anche l’agricoltura e parte della manifattura. Sempre dietro la garanzia di riuscire a garantire i protocolli di sicurezza per i lavoratori.


Sarebbero classificati a basso rischio anche i comparti della fornitura di energia, il commercio all’ingrosso, le attività finanziarie e assicurative, il trasporto e magazzinaggio, ma le valutazioni sono ancora in corso. In ogni caso, per l’allentamento dei divieti di spostamento e di uscite per i cittadini, compresi anziani e bambini, bisognerà aspettare ancora, almeno fino a inizio maggio.


Un decreto «pulito» 
Conte vuole chiudere il Dpcm quando il dossier sarà completo e «pulito». Soltanto allora potrà convocare le parti sociali, come i sindacati hanno sollecitato in una lettera. Anche perché la parola d’ordine rimbalzata nei tanti vertici di mercoledì 8 aprile – compreso quello all’ora di pranzo tra Conte, il sottosegretario Fraccaro e i capidelegazione, aggiornato alla mattina di giovedì 9 – è stata «gradualità». In caso contrario, gli sforzi di questo mese (premiati mercoledì dal record di guariti e dal nuovo calo di ricoveri in terapia intensiva) possono essere velocemente vanificati.


I settori più a rischio 
In vista della Fase 2, uno studio dell’Inapp evidenzia che le figure professionali più a rischio, perché esposte al contatto interpersonale si trovano nel settore sanitario, nell’istruzione pre-scolastica e asili nido. Mentre nell’agricoltura il livello dell’indice di prossimità fisica è basso.


«Le misure di contenimento vanno fatte rispettare rigorosamente – spiega il professor Sebastiano Fadda, presidente dell’Inapp -. Passata l’emergenza sanitaria, va considerato che esistono settori dove il rischio di contagio, dovuto alla prossimità fisica, appare più basso che possono ripartire gradualmente, altri possono continuare a lavorare in smart working».


Ecco le attività con l’indice di prossimità fisica dei lavoratori più basso: coltivazioni agricole e prodotti animali, attività legali e contabilità, famiglie come datori di lavoro per personale domestico, raccolta e smaltimento dei rifiuti, servizi di vigilanza e investigazione, industria del legno e fabbricazione di mobili, attività immobiliari, consulenza aziendale, organismi extraterritoriali, industria delle bevande, riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa.

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