Coronavirus, prima regione Italiana a far scattare il coprifuoco

di admin

Coronavirus, prima regione Italiana a far scattare il coprifuoco

| lunedì 19 Ottobre 2020 - 21:43

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Coronavirus, prima regione Italiana a far scattare il coprifuoco

Stop di tutte le attività e degli spostamenti nell’intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino. Da giovedì 22 ottobre partirà il coprifuoco. La proposta arrivata dalla regione ha ricevuto l’ok del governo: “Sono d’accordo sull’ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il presidente Fontana e il sindaco Beppe Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore”, ha annunciato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Oltre a quello che di fatto sarà un lockdown notturno, tra le proposte c’è anche la chiusura dei centri commerciali (non alimentari) nel fine settimana.

La misura del coprifuoco è stata condivisa all’unanimità dai sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, dal presidente dell’Anci, Mauro Guerra, dai capigruppo di maggioranza e di opposizione e dal governatore Attilio Fontana. Dalle 23 alle 5 saranno chiuse tutte le attività e ci potrà spostare solo per motivi di salute, lavoro o comprovata necessità. Inoltre, è stata condivisa dagli enti locali lombardi anche l’opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale, tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità.

La decisione è stata presa dopo i numeri sul trend dei contagi e dei ricoveri per coronavirus presentati dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo. Seconda la previsione della ‘Commissione indicatori’ istituita dalla Direzione generale Welfare, al 31 ottobre potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4mila in terapia non intensiva. Lunedì la Regione ha registrato 1.687 nuovi contagi su 14.577 tamponi effettuati, con una percentuale positivi/tamponi pari all’11,5%. Nelle ultime 24 ore ci sono stati altri 6 morti. In aumento di 3 unità le terapie intensive, con 113 ricoveri, mentre i ricoverati non in terapia intensiva attualmente sono 1.136 (+71 in un giorno).

All’incontro convocato dal governatore Fontana ha partecipato anche il sindaco di Milano Beppe Sala, presente fisicamente a Palazzo Lombardia, sede della Giunta. E proprio Milano continua ad essere la sorvegliata speciale, da dove arriva la metà dei nuovi positivi della regione (814 casi nell’area metropolitana, 436 a Milano città). In questi giorni il Covid ha colpito anche il Palazzo di Giustizia, dove questa mattina sono state effettuate diverse sanificazioni in uffici e locali della Procura, dopo tre casi di pm positivi, e un intero corridoio è stato chiuso per la disinfezione.

“Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone. Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa” è stato l’allarme lanciato dal direttore sanitario dell’Ats di Milano, Vittorio Demicheli. Mentre il numero crescente dei malati di Covid-19 ma anche il gran numero di pazienti non Covid che arrivano in pronto soccorso per altre malattie rischiano di mettere in affanno la macchina organizzativa. Se si dovessero superare i 150 ricoveri per Covid in terapia intensiva, nei prossimi giorni è pronta a scattare la cosiddetta “fase 2” del piano ospedaliero lombardo, con l’attivazione anche delle terapie intensive alla Fiera di Milano e di Bergamo, per i quali in queste ore si lavora anche al reclutamento del personale.

Già il 16 ottobre il governatore leghista Fontana aveva firmato un’ordinanza con nuove misure restrittive per la Lombardia, valida fino al prossimo 6 novembre. Tra i principali punti previsti le misure anti-movida: locali chiusi a mezzanotte, consumo solo ai tavoli dopo le ore 18, divieto di vendita per asporto degli alcolici sempre dopo le 18. Poi la sospensione degli sport di contatto dilettantistici a livello regionale e locale, lo stop alle sale giochi, sale scommesse e sale bingo, ma soprattutto la didattica mista (in presenza e a distanza) per le scuole superiori.

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