Come fare per capire se il nostro bambino “si sta perdendo”

di Angel Giusy

Come fare per capire se il nostro bambino “si sta perdendo”

| mercoledì 27 Maggio 2020 - 13:23

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Come fare per capire se il nostro bambino “si sta perdendo”

I bambini non “si perdono” per strada. In realtà, questa “perdita” inizia proprio in casa, con un padre assente, con una madre sempre impegnata, con un gruppo di bisogni insoddisfatti e frustrazioni non gestite. Un adolescente è sradicato dopo un’infanzia piena di distacco e un amore che non ha mai saputo educare, guidare, aiutare.
Inizieremo chiarendo che ci saranno sempre delle eccezioni. Ovviamente ci sono bambini con comportamenti disadattivi che sono cresciuti in case dove c’è armonia e adolescenti responsabili che sono riusciti a crescere bene in una famiglia disfunzionale. Ci sono sempre eventi specifici che sfuggono alla dinamica più classica in cui ciò che accade ogni giorno, in casa, segna irrimediabilmente il comportamento del bambino all’esterno.

Semina idee sane nei bambini, anche se oggi non ne comprenderanno il significato, in futuro capiranno e sarà loro cura farle fiorire.
Maria Montessori.In effetti, e per quanto possa sembrare curioso, un padre o una madre non sempre finiscono per accettare questo tipo di responsabilità. Infatti, quando un bambino mostra un comportamento aggressivo in una scuola, e il genitore viene contattato dall’insegnante, è cosa comune, ormai, per la famiglia incolpare il sistema, l’Istituto e la comunità scolastica per “non sapere come educare”, perché sono gli stessi genitori che non intuiscono i bisogni dei propri figli adottando strategie inappropriate. Mentre è vero che quando si parla di educazione di un bambino siamo tutti agenti attivi (scuola, media, organizzazioni sociali …), è la famiglia che farà germogliare il concetto di rispetto nel cervello infantile, di autostima o scintilla di empatia. [Continua a leggere…]

I bambini, l’eredità più importante del nostro futuro.

G. Wells una volta disse che l’educazione del futuro sarebbe andata di pari passo con la catastrofe stessa. Nella sua famosa opera “The Time Machine”, ha immaginato che nell’anno 802.701 l’umanità si sarebbe divisa in due tipi di società. Una che avrebbe vissuto in superficie, gli Eloi, una popolazione senza scrittura, senza empatia, intelligenza o forza fisica. Secondo Wells, lo stile educativo che ha prevalso nel suo tempo ha già portato risultati in questa direzione. L’inizio dei test standardizzati, la competitività a scuola, le crisi finanziarie, il breve periodo in cui i genitori educano i loro figli e la mancanza di interesse a incoraggiare la curiosità dei bambini o il desiderio intrinseco di imparare, esistevano già agli albori del ventesimo secolo. Il famoso scrittore non promette nulla di buono per le generazioni future. Non si tratta di alimentare pessimismo, ma di porre all’attenzione la questione e incoraggiare vigilanza e senso di responsabilità.


Ad esempio, ciò che molti terapeuti, consulenti scolastici e pedagoghi lamentano è la mancanza di sostegno familiare che di solito trovano quando si tratta di intervenire con quell’adolescente problematico, o con quel bambino che evidenzia problemi emotivi o di apprendimento.
Quando non c’è una vera collaborazione o anche quando il padre o la madre rinnegano o boicottano il professionista, l’insegnante o lo psicologo, ciò che si otterrà è che il bambino, continuerà a perdersi. Ancor più, quell’adolescente sarà portato a sfidare le regole e l’autorità e cercherà per strada ciò che non trova a casa, o ciò che il sistema educativo stesso non è stato in grado di dargli. Ci sono bambini difficili ed esigenti che amano comportarsi come veri tiranni. Ci sono adolescenti incapaci di assumersi le proprie responsabilità, che amano andare oltre i limiti che gli altri impongono loro, avvicinandosi quasi alla delinquenza.
Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli del fatto che nulla di tutto questo è una novità. Nulla di tutto ciò è causato da Internet, dai videogiochi o da un sistema educativo permissivo. [Continua a leggere…]

“Prima di insegnare a un bambino a leggere, insegnagli cos’è l’amore e la verità” – Gandhi –

Dopotutto, questi bambini dimostrano gli stessi bisogni e comportamenti che sono sempre stati contestualizzati in tempi nuovi. Pertanto, la prima cosa che dobbiamo fare non è patologizzare l’infanzia o l’adolescenza. La seconda cosa è assumersi le proprie responsabilità, sia come educatori, che come professionisti della salute, divulgatori o agenti sociali. Il terzo, e non meno importante, è capire che i bambini sono indubbiamente il futuro della Terra, ma prima di tutto sono figli dei loro genitori. Riflettiamo su alcuni aspetti importanti di seguito elencati:
Gli ingredienti di un’autentica educazione. Quando un insegnante chiama i genitori per avvertirli del comportamento scorretto di un bambino, la prima cosa che la famiglia sente è che l’amore che provano per i propri figli viene messo in discussione. Non è vero. Quello che succede è che, a volte, quell’affetto, quell’amore sincero è proiettato sui bambini in modo sbagliato. Impedire al bambino di soddisfare tutti i suoi capricci non significa restringere i suoi confini.

L’amore autentico è una guida, quella che inizia sin dalla tenera età, con vero senso di responsabilità nel bambino insegnandogli a gestire le proprie frustrazioni, dicendo un “NO” necessario. L’educazione di qualità sperimenta le emozioni e comprende la pazienza. Il bambino esigente non verrà educato da un urlo o da o due ore di solitudine nella sua stanza. Ciò che egli stesso chiede sono attenzioni, chiede di essere seguito con parole, con nuovi stimoli, con esempi e con risposte a ciascuna delle sue avide domande. In quest’epoca in cui molte madri e molti padri sono costretti a lavorare tutti i giorni con poca o nessuna riconciliazione con la vita familiare, dobbiamo essere consapevoli del fatto che ciò che conta non è il tempo reale che condividiamo con i bambini. Ciò che conta è la QUALITÀ di quel tempo. I genitori che conoscono i bisogni intuitivi, le emozioni dei loro bambini, i genitori veramente presenti per guidare e promuovere in loro interessi, sogni e illusioni, sono quelli che lasciano tracce e radici profonde nei loro figli, impedendo così a questi bambini di cercarle per strada.

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