Il suo ricordo a fine articolo. Rémy Julienne, soprannominato ‘il re dei cascatori’, protagonista di impressionanti scene di inseguimenti in oltre 1.400 produzioni cinematografiche, con centinaia di film francesi,
decine di poliziotteschi italiani ed anche in sei pellicole di serie di 007, è morto ieri in un ospedale di Montargis, nella Valle della Loira, per le complicazioni del Covid. (Continua..)
Tra i primi film che lo fecero conoscere per le sue mirabolanti imprese figurano “Operazione San Gennaro” di Dino Risi (1966), portandolo a diventare la controfigura principale di “Stuntman” di Marcello Baldi (1968).
E’ stato lo stuntman preferito di Yves Montand e Alain Delon e nella saga di James Bond è stato la controfigura di Roger Moore e Sean Connery. Era nato a Cepoy, nella Valle della Loira, il 17 aprile 1930. Campione nazionale francese di motocross a 27 anni, vanta una strepitosa carriera da stuntman in centinaia di film in tutto il mondo, dividendosi tra Hollywood, la Francia e Cinecittà. (Continua..)
Rémy Julienne ha curato le scene di azione in film come “Il giorno dello sciacallo” di Fred Zinnemann (1973), “La polizia incrimina, la legge assolve” di Enzo G. Castellari (1973), “Milano trema: la polizia vuole giustizia” di Sergio Martino (1973), “Altrimenti ci arrabbiamo!” di Marcello Fondato (1974), “La pupa del gangster” di Giorgio Capitani (1975),
“C’era una volta in America” di Sergio Leone (1984), “007 – Bersaglio mobile” di John Glen (1985), “Target – Scuola omicidi” di Arthur Penn (1985), “Frantic” di Roman Polański (1988). Ha concluso la carriera dirigendo una squadra di stunt per “Il codice Da Vinci” di Ron Howard (2006) Negli anni Sessanta e Settanta girò diversi spot pubblicitari per la Fiat, esibendosi a bordo di Fiat 124, Fiat 126, Fiat 127, Fiat 128 e Fiat 131.