Benzinai chiusi in tutta Italia, rimarremo senza benzina

di admin

Benzinai chiusi in tutta Italia, rimarremo senza benzina

| domenica 13 Dicembre 2020 - 20:16

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Benzinai chiusi in tutta Italia, rimarremo senza benzina

I gestori dei distributori di benzina e i rappresentanti del settore hanno concordato con l’Autorità competente di ridurre lo sciopero di mezza giornata
Inizio settimana di disagi, con la chiusura dei distributori di benzina. Lo sciopero nazionale, dopo l’intervento dell’Autorità garante per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, che ha chiesto responsabilità agli operatori del settore, durerà quasi due giorni. Le stazioni di rifornimento chiudono la sera di lunedì 14 e riaprono nel pomeriggio del 16.

Sciopero dei benzinai: quanto dura e quando finisce
L’orario dello sciopero è stato ridotto rispetto a quanto previsto in prima battuta. Il 14 dicembre i benzinai della rete ordinaria sospendono le attività a partire dalle 19, mentre quelli delle autostrade a partire dalle 22. Riprendono a lavorare il 16 dicembre, rispettivamente alle 15 e alle 14.

Sciopero dei benzinai: durata ridotta di mezza giornata
Inizialmente la fine dello sciopero dei benzinai era prevista per la mattina del 17 dicembre, ma l’Autorità garante per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha richiesto ai benzinai di ridurre la lunghezza della protesta. L’ente ha riconosciuto la legittimità della protesta, proponendo però una chiusura di 60 ore sulle strade ordinarie e 56 ore sulle autostrade.
I benzinai hanno accolto la richiesta dell’Autorità, riducendo le ore totali e anticipando la riapertura di mezza giornata.

Perché i benzinai scioperano dal 14 al 16 dicembre
In un comunicato congiunto Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio fanno sapere le motivazioni dello sciopero dei benzinai del 14, 15 e 16 dicembre. “La decisione si è resa necessaria in conseguenza della inspiegabile indisponibilità del Governo a inserire le piccole e piccolissime imprese di gestione a cui sono affidati gli impianti, nel novero delle categorie che beneficiano dei provvedimenti di sostegno inseriti nei diversi decreti Ristori“.

“Come è noto, la distribuzione carburanti è classificata come servizio pubblico essenziale, dovendo garantire, pur nelle attuali come già nelle passate circostanze emergenziali, la continuità e regolarità dell’attività, nell’interesse della collettività, per consentire lo spostamento delle persone ed il trasporto di ogni genere di merci”, sottolineano i portavoce nella nota.
“Ne consegue che i gestori”, spiegano, “oltre a subire contrazioni drammatiche del proprio fatturato per effetto delle restrizioni alla mobilità e del coprifuoco notturno, non hanno alcuna possibilità di contenere i notevoli costi fissi necessari a mantenere l’attività di distribuzione a disposizione del pubblico. Ciò, già in questi giorni, sta causando sul territorio chiusure incontrollate e forzate, a causa della mancanza di liquidità e della impossibilità di acquistare forniture di prodotti”.

Questi fatti “preludono all’ormai prossimo progressivo fallimento delle piccole imprese di gestione, con riflessi drammatici sui livelli occupazionali del settore, che dà lavoro a quasi 100 mila persone. Si tratta di considerazioni che il Governo conosceva perfettamente ancora prima dell’emergenza, e che con l’inizio della pandemia si sono ulteriormente aggravate“.
Nonostante questo “il ministro Stefano Patuanelli“, titolare del dicastero dello Sviluppo economico, “resosi latitante sin dal suo insediamento, sembra aver deciso di non prendere in alcuna considerazione nemmeno nella fase attuale, continuando a mostrare una sgradevole quanto immotivata volontà punitiva verso la categoria. Che è ancora in attesa, da luglio scorso, dei suoi decreti attuativi che avrebbero consentito ai gestori di beneficiare concretamente di provvedimenti assunti nella fase precedente”.


“Nella consapevolezza che una tale azione di protesta potrebbe causare ulteriori disagi al Paese, anche per l’imminente periodo di festività, la categoria è comunque impegnata a sollecitare il Governo perché assuma impegni che appaiono del tutto equi e ragionevoli”, concludono i benzinai nel comunicato che annuncia lo sciopero nazionale e ne spiega le motivazioni.

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