Arriva lo Stop per le visite a casa di parenti e amici. Ma non ovunque

di admin

Arriva lo Stop per le visite a casa di parenti e amici. Ma non ovunque

| lunedì 22 Febbraio 2021 - 19:34

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Arriva lo Stop per le visite a casa di parenti e amici. Ma non ovunque

A Palazzo Chigi è durato solo un’ora e mezza (era iniziato verso le 10) il primo consiglio dei ministri operativo dell’era Draghi. Il cdm ha approvato il decreto legge Covid. Il provvedimento – come già emerso domenica sera – proroga il divieto di spostamenti tra Regioni fino al 27 marzo. Ma c’è una grande novità: 

nelle zone gialle e arancioni è confermata la possibilità, una sola volta al giorno, di spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le 22, in massimo due persone, con i figli minori di 14 anni. Questa possibilità non varrà invece più nelle zone rosse. C’è un’altra conferma: “Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti – spiega Palazzo Chigi nel comunicato stampa – gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini”.

Sul tema emergenza Covid il cdm ha quindi affrontato dal punto di vista decisionale essenzialmente il punto degli spostamenti decidendo come detto la proroga del divieto di spostamenti tra le regioni (anche gialle) che scadeva giovedì 25 febbraio. Divieto dunque proprogato di 30 giorni e quindi fino al 27 marzo. Con l’ulteriore corollario delle visite ad amici e parenti. Nulla è detto nel comunicato stampa relativamente alla deroga che consente l’uscita dalla regione per andare nelle seconde case:

parrebbe di capire che al momento la deroga resti quindi in vigore, almeno fino al 5 marzo quando scadrà il Dpcm 16 gennaio. Per quanto riguarda gli spostamenti fra regioni ci si può spostare per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. In questo caso dovremo avere l’autocertificazione. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il provvedimento è un decreto legge e non il solito Dpcm che aveva caratterizzato l’attività del governo Conte. Un segnale di discontinuità come lo è l’anticipo del provvedimento rispetto alla scadenza.

Detto questo, nulla è detto nel comunicato stampa relativamente alla discussione sulle altre restrizioni in vista del 5 marzo quando scadrà il Dpcm 16 gennaio. In particolare quella sulle zone colorate. Le Regioni spingono affinché vengano rivisti i criteri di assegnazione rendendoli più oggettivi. Tramontata l’idea di una zona unica arancione in tutt’Italia. Questa mattina il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha ribadito la richiesta di evitare decisioni all’ultimo minuto. E su questo punto Mario Draghi ha già detto di essere d’accordo: tanto che i provvedimenti in futuro saranno presi almeno una settimana prima dell’entrata in vigore per dar modo alle categorie di prepararsi.

E a quanto si sa il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, ha illustrato nel cdm le proposte messa a punto dalle regioni per la gestione dell’emergenza Covid. Le richieste sono state poi inviate dagli uffici del ministro a tutti i ministeri. Il Consiglio dei ministri ha nominato il generale Pietro Serino nuovo capo di stato maggiore dell’Esercito. Lo si apprende da fonti di governo al termine della riunione.

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