Allarme peste nera, morto ragazzo 15enne: decine di persone in isolamento

di admin

Allarme peste nera, morto ragazzo 15enne: decine di persone in isolamento

| martedì 14 Luglio 2020 - 12:52

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Allarme peste nera, morto ragazzo 15enne: decine di persone in isolamento

Mentre il mondo è alle prese con l’emergenza Coronavirus, che ha già fatto oltre 13 milioni di contagi a livello globale, in Mongolia torna a far paura la pesta bubbonica. Un ragazzo di 15 anni sarebbe infatti morto a causa di questa patologia. Decine di persone, che avevano avuto contatti con lui nei giorni precedenti al decesso, sono state messe in isolamento per evitare l’ulteriore diffusione del contagio.

Stando a quanto riportato dall’agenzia cinese Xinhua, che cita il Centro Nazionale delle Malattie Zoonotiche (NCZD), l’adolescente, di cui non è stata resa nota l’identità, avrebbe manifestato febbre alta dopo aver mangiato carne di marmotta insieme a due amici. È deceduto tre giorni dopo nella provincia di Govi-Altai.

Da giorni nel paese al confine con Cina e Russia è tornato l’allarme per la peste nera, malattia batterica diffusa dalle pulci che vivono su roditori selvatici come le marmotte e che può uccidere in meno di 24 ore se non viene prontamente trattata. Lo scorso 3 luglio due casi di peste sono stati accertati nella regione di Khovd: si è trattato di un 27enne e di suo fratello di 17 anni. In ben cinque distretti è scattato immediatamente il lockdown e la quarantena per i residenti, mentre centinaia di persone sono state vaccinate.

Le drastiche misure di contenimento dopo i risultati dei test di laboratorio  he hanno confermato il contagio di due individui sospetti ricoverati in ospedale. Il paese non è comunque nuovo a casi del genere. L’ultimo focolaio di peste venne individuato appena l’anno scorso in una vicina provincia al confine con la Russia e aveva portato alla chiusura di un valico di frontiera. Anche in quel caso il focolaio era legato al consumo di carne di marmotta cruda e provocò la morte di due persone.

La situazione al momento viene monitorata dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Nei giorni scorsi Margaret Harris, portavoce dell’Oms, ha dichiarato che “non lo consideriamo un rischio elevato, ma stiamo osservando attentamente la situazione”, ha aggiunto. L’Organizzazione starebbe quindi monitorando i numeri dei casi riscontrati in Cina.

Nel frattempo dei funzionari russi hanno avvertito le comunità che vivono nella regione di Atlai di non cacciare le marmotte, in quanto la carne di questi roditori sarebbe una via di trasmissione nota della peste bubbonica.

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